Bande e cori sono stati esclusi dai contributi del Ministero dei Beni delle Attività Culturali del Turismo previsti dal fondo per lo spettacolo. A rimanere senza risorse l’Anbima (Associazione nazionale bande italiane musicali autonome) e la Feniarco (Federazione nazionale italiana associazione corali). I tagli si ripercuoteranno sulle attività di questi organismi di cui beneficiano tutte le consociate che, a livello regionale, per l’Anbima sono 97 mentre per quel che riguarda i cori si tratta di 330 realtà rappresentate dall’Usci Fvg. Realtà che coinvolgono diverse migliaia di persone di tutte le età, moltissimi gli eventi organizzati ogni anno, e con un importante ricaduta non solo a livello culturale ma anche economica considerato tutto il necessario per svolgere l’attività. Le due associazioni devono fare a meno rispettivamente di 250 mila euro e 160 mila euro per i prossimi tre anni. “La miopia che caratterizza l’azione del Governo che ha avuto come conseguenza l’azzeramento di questi contributi è molto grave in quanto disconosce il lavoro svolto da questi sodalizi”. A farsi portavoce delle preoccupazioni di queste realtà che temono, vista la carenza di fondi, di veder compromesse le loro iniziative, è l’assessore provinciale alle attività ricreative e sportive Beppino Govetto che sollecita al riguardo risposte anche da parte della Regione la quale si era impegnata ad approfondire la questione. “Massima vicinanza al settore da parte della Provincia di Udine – aggiunge Govetto – una realtà che da sempre l’Ente sostiene con finanziamenti mirati per attività/manifestazioni, per i corsi di orientamento musicale, per le scuole di musica e per l’acquisto di attrezzature e strumenti musicali. Queste realtà hanno contribuito ad innalzare il livello culturale del nostro territorio portando la musica colta vicino alla gente”.
Molteplici sono le iniziative che vengono svolte sul territorio “grazie a tantissimi maestri che, con competenza e professionalità – sottolinea Govetto – sono impegnati nell’educazione della musica a vari livelli. Nonostante il calo delle risorse e la crisi finanziaria, i gruppi corali e bandistici non si sono scoraggiati anzi, hanno mantenuto vive le attività grazie alla passione, alla determinazione, al volontariato, alla voglia di socializzazione. Proprio per questo va riconosciuto il grande lavoro svolto che merita anche un adeguamento sostegno altrimenti, taglio dopo taglio, rischia davvero di fermarsi”.
La Provincia farà la propria parte, ribadisce Govetto, rimanendo punto di riferimento per l’associazionismo, concorrendo alla promozione e valorizzazione della cultura musicale del territorio. “La Provincia di Udine, al di là della riforma costituzionale in divenire, assumerà, per quanto possibile, un ruolo significativo e di garante per le associazioni che sono portatrici di valori e tradizioni, un tassello importante della nostra identità. Ecco che per difendere questo patrimonio, – ricorda Govetto – è stato attivato il tavolo della musica, progetto che vede la Provincia di Udine in prima linea insieme al Conservatorio, Usci e Anbima dove convergono idee, progettualità e anche nuove opportunità occupazionali”.