Tra i Comuni ai quali deve essere riconosciuto il sovracanone, Buja, Rive d’Arcano e Martignacco.
Canoni idrici: dopo specifici approfondimenti, la Provincia di Udine ha avviato la procedura di riconoscimento e liquidazione dei tributi nei confronti di un consorzio di bonifica, iter che si concluderà con l’emissione di un decreto ministeriale di riconoscimento e riscossione. L’Agenzia del demanio, infatti, ha espresso l’obbligatorietà alla corresponsione di queste somme anche da parte di concessionari i cui impianti insistano su corsi idrici artificiali. Nello specifico, l’organismo interessato a questa nuova procedura è il Consorzio Ledra Tagliamento il quale ha manifestato perplessità sulla legittimità del tributo in quanto, secondo il Consorzio, non sussistono i presupposti di legge evidenziando l’attività storica svolta sul territorio e l’attenzione all’ambiente. Fontanini, riconoscendo l’importante lavoro svolto dal Consorzio, invita lo stesso a prendere atto della obbligatorietà a corrispondere il tributo agli enti rivieraschi beneficiari, vale a dire ai Comuni e all’amministrazione provinciale. L’imposta dovuta riguarda oltre 40 impianti idroelettrici di cui 19 con potenza superiore ai 220 kw nominali siti nei territori comunali della provincia. Il sovracanone rivierasco è un’imposta da corrispondere annualmente da parte delle società concessionarie degli impianti di derivazione ai comuni rivieraschi , cioè quelli che si affacciano sul corso d’acqua oggetto di utilizzazione idroelettrica tra il punto di presa e quello di restituzione (art. 53, legge 1377/1956) conseguente alla concessione a derivare, e alle Province. L’importo totale, a valere sugli ultimi 5 anni, si aggira intorno ai 500 mila euro, di cui l’80% destinato ai Comuni, il 20% all’amministrazione provinciale.