“Film straordinario, molto poetico, con grandi
musiche, che destano profonde sensazioni”, ha commentato la
presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, al
termine dell’odierna proiezione alla Settimana internazionale
della Critica/Sic alla Mostra del Cinema di Venezia della
pellicola Dancing with Maria, del monfalconese Ivan Gergolet,
prodotto dalla goriziana Transmedia e sostenuto dal Fondo
audiovisivo FVG, frutto di una collaborazione
italo-sloveno-argentina.
E Dancing with Maria, oggi al Lido di Venezia ha destato
veramente tante emozioni e tanti apprezzamenti, tributato dagli
oltre 500 spettatori presenti in una sala stracolma in ogni
ordine di posti; un documentario (il primo mai presentato nelle
29 edizioni della Settimana della Critica) che il critico e
selezionatore delle opere in concorso, Nicola Falcinella, ha
definito in grado di “commuovere profondamente”.
Dancing with Maria racconta una donna eccezionale, Maria Fux,
energica e passionale danzatrice ultra-novantenne (negli anni ’20
giunse dalla Russia assieme alla famiglia) che a Buenos Aires è
diventata un’istituzione con la sua scuola di danza-terapia
dedicata principalmente, ma non solo, a persone con deficit
motori e mentali. Il film, prodotto tra l’altro da Igor Prin?i?
(artefice del Premio Sic dell’anno scorso, Zoran, il mio nipote
scemo), è l’emozionante incursione di Gergolet in un mondo
poetico e coinvolgente, dove la parola, il movimento, la musica,
i corpi disegnano l’essenza stessa del cinema, nei suoi
significati più profondi, come in sede di presentazione aveva
sottolineato negli scorsi giorni Francesco di Pace, delegato
generale della Settimana internazionale della Critica.
“Quando danziamo – spiega nel suo sito la stessa Maria Fux – lo
facciamo per esprimere non sola la bellezza, ma anche la paura,
la rabbia, l’angoscia, il dolore. Ognuno di noi ha queste anime
dentro di sé che stanno lottando per uscire con la stessa
intensità con cui noi resistiamo per impedirglielo. Più della
parola, la danza ci consente di riconciliarci con noi stessi”.
Per il secondo anno consecutivo una produzione regionale è dunque
sbarcata dunque al Lido: un risultato inimmaginabile dopo il
successo, soltanto un anno fa e nella stessa sede, di Zoran, il
mio nipote scemo, e che viene a ribadire la qualità del cinema
made by Fvg.