Il presidente Fontanini chiede con forza una pausa di riflessione per mettere mano ad una riforma vera e sensata. Domani l’UPI in audizione in Quinta commissione regionale
“Così non va, la Regione si deve fermare per rimettere mano e proporre una riforma vera, sensata”: è l’appello del presidente della Provincia Pietro Fontanini nel suo intervento al Consiglio provinciale odierno, dedicato per la gran parte al dibattito conclusivo sul disegno di legge regionale di riforma del sistema Regione-Enti locali. Dibattito iniziatosi lunedì scorso in occasione del Consiglio provinciale aperto, che ha visto la presenza di 130 persone tra sindaci e consiglieri comunali: amministratori che saranno poi chiamati in prima persona a gestire la Riforma. “La nostra Regione, in passato, è stata, in diverse occasioni, un laboratorio ‘istituzionale’, ora, rischia di essere un esempio nello smantellamento delle istituzioni e dell’autonomia territoriale. E di un nuovo centralismo”, ha evidenziato Fontanini.
Si è quindi sviluppato un ampio dibattito, con interventi dei consiglieri di Maggioranza e Minoranza sull’ordine del giorno riguardante il “Disegno di legge regionale sul riordino del sistema Regione- Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia, ordinamento delle unioni territoriali intercomunali e riallocazione di funzioni amministrative”, presentato dai consiglieri Stefano Balloch, Mauro Bordin e Nino Bruno.
Nella replica, Fontanini, anche nella sua veste di presidente dell’UPI FVG, ha detto che saranno presentati importanti emendamenti in occasione del dibattito consiliare regionale. “Per spiegare le nostre ragioni e la contrarietà al disegno di legge Panontin, con la speranza che le cose possano migliorare. Mi auguro che ci siano attenzione e volontà, non di stravolgere la riforma bensì di migliorarla, anche alle luce dell’ordine del giorno odierno”. Odg che sarà illustrato domani ai membri della Quinta Commissione regionale ‘Affari istituzionali’, “dove io e il presidente nazionale dell’UPI, Alessandro Pastacci, saremo ricevuti”.
Fontanini ha quindi rilanciato le proposte ‘costruttive’ degli Enti di area vasta: trasformare le Province in enti di servizio ai Comuni, preposti alla gestione coordinata del territorio; adottare il modello della Legge Delrio che assegna le funzioni programmatorie e gestionali alle Province, trasferendo le funzioni contributive direttamente ai Comuni; togliere alla Regione le funzioni amministrative; abolire tanti inutili enti.
“Creare 17 Uti, ha incalzato Fontanini, non è una cosa virtuosa, ma onerosa dal punto di vista economico. Per non parlare del trasferimento di competenze: 61 passeranno alla Regione, segno evidente di un nuovo processo centralista. E’ così che si declina l’autonomia?”, si è chiesto il presidente della Provincia. Al momento tutte le Provincie italiane sono ancora operative, in questa regione si intende scegliere un’altra strada, quella di svuotare gli Enti di area vasta, “ma io difendo questa Provincia perché sono stato eletto dai cittadini, come è stata eletta la Serracchiani”. L’Ordine del giorno – ha concluso Fontanini – chiede ancora un po’ di tempo per una riforma di portata storica.
Per questo è importante – ha aggiunto il Presidente del Consiglio Fabrizio Pitton – ascoltare il territorio, “questi due Consigli ne hanno dato prova. Un dibatto importante in un momento storico importante. Perché la riforma riguarda il futuro della nostra Comunità”.
L’ordine del giorno è passato con i voti della Maggioranza (19), contraria la Minoranza (10).
I lavori sono poi proseguiti con gli altri punti all’ordine del giorno, a cominciare dalle variazioni al Bilancio di previsione 2014, che sono state approvate.