“La Specialità può essere salvaguardata solo
se intesa non come un privilegio ma come una responsabilità, cioè
la capacità di gestire le competenze attribuite al servizio della
collettività”.
Lo ha detto la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora
Serracchiani, intervenendo oggi a Roma al Senato, a nome delle
Regioni a Statuto speciale, alla presentazione del “Rapporto 2014
sul coordinamento della Finanza pubblica” da parte della Corte
dei Conti, presenti il presidente del Senato Pietro Grasso e il
presidente della Corte Raffaele Squitieri.
Sono intervenuti anche il ministro dell’Economia e Finanze Pier
Carlo Padoan, il presidente della Toscana Enrico Rossi, il
sindaco di Varese Attilio Fontana e il senatore Gaetano
Quagliariello. La relazione è stata illustrata dal consigliere
della Corte dei Conti Enrico Flaccadoro.
La presidente Serracchiani ha voluto soprattutto difendere nel
suo intervento le ragioni storiche e attuali del diverso “modello
di decentramento” rappresentato dalla Specialità, un modello che
si pone oggi, per un’area di confine come il Friuli Venezia
Giulia, al servizio dell’Italia nei processi sovranazionali di
integrazione europea e di cooperazione territoriale.
La presidente ha sottolineato il buon uso che la Regione ha
sempre fatto della Specialità, gestendo direttamente in piena
autonomia, e con risorse proprie, materie come Sanità, Trasporto
pubblico locale, Enti locali, viabilità.
“Il contributo richiesto al Friuli Venezia Giulia per il
risanamento della finanza pubblica – ha detto la presidente – è
divenuto rilevante. Vi è stata infatti una costante e
significativa diminuzione delle entrate e quindi della capacità
di spesa della Regione, a cui si sono aggiunte le manovre statali
di stabilizzazione della spesa pubblica”.
“Pur in un contesto di difficoltà la Regione ha saputo anticipare
– ha ricordato ancora la presidente – i processi di riforma
avviati su scala nazionale, dalla Sanità agli Enti locali
(abolizione delle Province), dalla riduzione dei costi della
politica alla riqualificazione della spesa pubblica superando la
logica dei tagli lineari, adottando inoltre un comportamento
virtuoso per quanto riguarda la tempestività dei pagamenti a
favore delle imprese”.
“Siamo pronti a fare gli sforzi necessari ma questa Regione – ha
aggiunto Serracchiani – deve anche essere messa nelle condizioni
di crescere: ci sono 500 milioni di opere pubbliche che attendono
di essere realizzate, bloccate dalla ristrettezza di spazi
finanziari imposta dal Patto di stabilità”.
Per quanto riguarda il coordinamento della finanza pubblica, e in
particolare il ruolo della sezione regionale della Corte dei
Conti (decreto legge 174/2012), la presidente ha assicurato che
con quest’organo la Regione ha già un ottimo rapporto di
collaborazione che intende proseguire e ampliare.