“Ancora una tragica violenza compiuta con tremenda efferatezza e brutalità dobbiamo registrare nelle cronache della nostra regione. Una violenza, quella perpetrata dall’omicida marocchino che nella notte ha ucciso moglie e figlia straziando i loro corpi indifesi, che lascia sgomenti, accresce il dolore, la paura, la rabbia, l’indignazione”. Questa la reazione di Elisa Battaglia, assessore alle politiche sociali della Provincia di Udine alla notizia che si è rapidamente diffusa questa mattina del duplice omicidio di Pordenone. Meno di un mese fa, proprio a palazzo Belgrado, il fenomeno della violenza sulle donne era stato al centro di un incontro sul tema finalizzato a mantenere alta l’attenzione, a sensibilizzare le giovani generazioni a una parità vera, costruttiva e rispettosa tra uomo e donna e a invocare maggiori tutele per le donne vittime di violenza e pene più severe per gli aggressori. “Una tragedia familiare quella di questa notte – continua Battaglia – a quanto pare annunciata dalle testimonianze di alcune amiche della giovane madre che era stata già minacciata dal marito. Una disgrazia che fa emergere, purtroppo, la carenza e quindi l’impellente necessità di forti misure di difesa per le donne che subiscono violenza e aggressioni tra le mura domestiche peraltro anche denunciate come nel caso della trentenne marocchina”. “Auspico – conclude Battaglia – che ci sia un intervento deciso di condanna con l’ergastolo per l’assassino anche se nessuna pena potrà mai espiare un gesto di tale portata”.