“Facciamo le cose che servono”, ha affermato la
presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani,
intervenendo all’assemblea di Confindustria Udine dove,
sollecitata sul palco dal vicedirettore di Radio 24, Sebastiano
Barisoni, ha confermato un Piano di sviluppo industriale
regionale che risponda alle reali esigenze delle imprese.
Razionalizzazione e semplificazione di un sistema datato che, ha
evidenziato Serracchiani, rimetterà al centro il settore
manufatturiero e aprirà una visione ampia sul futuro occupandosi
di quelli che si possono considerare i nuovi mestieri.
Uno sportello unico quale interlocutore per gli imprenditori,
livelli intermedi superati eliminando le Province, un’Agenzia
regionale del Lavoro che garantisca la reale messa in rete di
domanda ed offerta sono, a detta della presidente, esempi di come
ora si debba agire in funzione di efficienza ed efficacia.
“Abbiamo scelto di decidere”, ha spiegato Serracchiani che vede
una Regione attrezzata per supportare le aziende nell’ambito
della politica industriale da loro intrapresa. Ecco, quindi, un
Mediocredito “che sta svoltando grazie all’ottimo lavoro della
presidente Cristiana Compagno”, una nuova e più importante
Friulia ed una Finest che dovrebbe occuparsi di
internazionalizzazione e non di delocalizzazione “perché è
importante esportare i nostri prodotti e non realizzarli altrove”.
La presidente del Friuli Venezia Giulia si è quindi soffermata
sul capitolo internazionalizzazione, sottolineando come le
imprese abbiano bisogno di un accompagnamento istituzionale (“in
molti Paesi ancora determinante”) esteso alle fasi successive a
quelle del primo approccio.