Emergenza maltempo, la Protezione civile regionale non collabora con la Provincia
Duro commento del vicepresidente Mattiussi che invita l’assessore regionale Panontin a presidiare il territorio e non il Palazzo
“Non bastasse il maltempo ci si è messa di mezzo anche la Protezione civile regionale, che ha rifiutato di collaborare con il personale della Provincia di Udine alle prese con una criticità lungo la S. P. 104 bis di Salt (Circonvallazione Est). Il personale ha riferito che stava aspettando ordini dall’alto! Da parte sua l’assessore regionale alla Protezione civile Paolo Panontin in risposta ad un mio sms ha precisato di essere alla prese con i lavori della Commissione regionale che sta discutendo la Riforma degli enti locali. Forse… la Commissione è ancora in corso!” Questo lo sfogo del vicepresidente e assessore provinciale alla Viabilità Franco Mattiussi, sulla mancanza di collaborazione da parte della Regione in un momento di marcata emergenza, verificatosi ieri nel tardo pomeriggio.
Mattiussi invita in particolare Panontin a dedicare, in questi frangenti, meno tempo alle pratiche amministrative ed una maggior presenza sui luoghi interessati da eventi calamitosi, che poi fanno riferimento alla Protezione civile e quindi al suo assessorato.
“Non è possibile che davanti a nubifragi di questa portata che richiedono la presenza sul territorio di tecnici e rappresentanti delle Istituzioni – io ero presente lungo la Circonvallazione est – un amministratore stia comodamente seduto a Palazzo, alle prese con un tema che non ha la minima urgenza”.
“La mancanza di collaborazione tra Enti che sono al servizio della Comunità è un segno evidente della mancanza di senso delle Istituzioni, prosegue Mattiussi. La protezioni civile, poi, deve operare nelle situazioni di emergenza senza guardare in faccia a chi ne fa richiesta”.
Si sta poco a chiudere una Provincia, molto di più a costruire ponti, strade e manufatti e a presidiare il territorio in occasioni di calamità come queste. Le Istituzioni devono dare per prime il buon esempio, conclude Mattiussi.