La Provincia di Udine ha chiesto al Comune di Udine il rimborso per l’Imu pagata sul Centro Gravi Gravissimi nelle ultime annualità (per un totale di 61 mila 824, 95 euro). Centottanta giorni la tempistica per l’erogazione delle somme secondo quanto stabilito dal comma 16 della legge 296/2006. In fase di valutazione da parte dell’Ente anche l’apertura di un contenzioso volto ad accertare la sussistenza del diritto di esenzione. “Che la Provincia di Udine continui a pagare l’Imu sul Centro Gravi Gravissimi concesso in comodato all’Aas 4, è fuori da ogni logica” afferma il presidente Pietro Fontanini. “L’esenzione per gli immobili concessi in comodato d’uso gratuito a realtà che svolgono attività di assistenza e cura a persone ammalate, con disabilità e dai quali il proprietario, in questo caso la Provincia, non ricava alcun profitto – rincara Fontanini – deve essere automatica”.
Il nodo Imu sull’edificio di proprietà della Provincia di Udine in cui ha sede il Centro Gravi Gravissimi ancora non si è sciolto e l’Ente intende andare fino in fondo e fare chiarezza una volta per tutte anche, se necessario, attraverso le vie legali. “L’Imu è un’imposta iniqua sia per i cittadini sia, nel caso specifico, per gli enti pubblici come la Provincia che concedono gratuitamente alcune strutture di proprietà a realtà, come a esempio l’Aas 4 “Medio Friuli” che gestisce il Centro gravi gravissimi e si occupa di persone con gravi disabilità. Lo possiamo considerare alla stregua di un ospedale che si prende cura di una precisa categoria di ammalati”, aggiunge Fontanini confermando, ancora una volta, la linea contraria al pagamento.
Nel 2014 la Provincia di Udine ha versato nelle casse del Comune di Udine 24 mila 729 euro per il Centro Gravi Gravissimi, importi di uguale entità per il 2015. La prima tranche corrisposta quale acconto è di 12 mila 364,99 euro. “Esborsi di non poco conto per l’Ente che opterebbe di gran lunga più volentieri per devolvere la cifra ad altre finalità, queste sì istituzionali, direttamente a favore della nostra collettività o alle stesse associazioni di volontariato che si occupano dei disabili, – fa sapere Fontanini – visto che poi gran parte del gettito generato dall’Imu non resta sul territorio ma prende la strada di Roma”.