Svolta nella crisi della ex Domino di
Spilimbergo, azienda specializzata nella produzione di prodotti
per l’arredobagno e il wellness che nel maggio scorso è stata
dichiarata fallita. Il curatore fallimentare ha siglato un
accordo con il gruppo industriale Glass, che fa capo al Fondo IGI
e all’amministratore delegato Stefano Boccalon, per
l’assegnazione temporanea della licenza d’uso del marchio
Albatros, l’accordo è subordinato al raggiungimento
dell’approvazione del comitato creditori e all’avallo delle
rappresentanze sindacali.
Grazie all’accordo sarà possibile riavviare la produzione nello
stabilimento di Spilimbergo della ex Domino, con l’obiettivo di
preservare il patrimonio e il marchio aziendale e completare le
commesse residue difendendo e recuperando in questo modo parte
dell’occupazione. In prospettiva, si punta a ricercare ulteriori
soci interessati al rilancio e all’affitto o acquisizione
dell’azienda.
“Il settore – spiega il vicepresidente della Regione e assessore
alle Attività produttive Sergio Bolzonello – sta vivendo una
grande crisi. La soluzione prospettata per la ex Domino è un
piccolo segnale che ci incoraggia e ci dice che dobbiamo dedicare
moltissima attenzione alle sviluppo delle reti d’impresa e al
progetto regionale destinato a sostenere le forme di aggregazione
fra le imprese anche in una logica di filiera”.
Il vicepresidente Bolzonello ha assicurato che gli uffici della
Regione sono a completa disposizione “per sostenere con tutti gli
strumenti disponibili questa iniziativa rivolta al salvataggio di
una realtà storica della provincia di Pordenone”.
“Quello messo a punto per la ex Domino – ha osservato Bolzonello
– potrebbe diventare un modello per affrontare con più efficacia
le sfide di un mercato globale, intercettando opportunità di
collaborazione e sviluppo su progetti comuni all’interno delle
filiere produttive”.
“Siamo consapevoli – ha commentato Stefano Boccalon, del gruppo
Glass – che in una situazione fortemente compromessa molti temi e
ostacoli dovranno essere affrontati e risolti al più presto per
valutare in maniera approfondita la sostenibilità di un piano
industriale di medio-lungo termine”.
“Sono tuttavia convinto – ha aggiunto Boccalon – che è altresì
importante ridare una prospettiva di continuità alla ex Domino e
al territorio di Spilimbergo, già messo a dura prova negli ultimi
anni, preservando il valore aziendale attraverso l’evasione delle
commesse residue per non perdere la clientela fidelizzata al
marchio e all’azienda”.