“Segnali. Cartografia della bellezza inquieta”. E’
questo il titolo della 23ma edizione del Mittelfest che, ha
confermato il direttore artistico Franco Calabretto, quest’anno
si svolgerà interamente a Cividale.
Dopo Milano e Vienna, la cittadina longobarda è stata oggi la
sede della presentazione, anche in Friuli Venezia Giulia,
dell’evento che nel 2014 vedrà la partecipazione di 10 Paesi
dell’area centroeuropea (oltre all’Italia, Austria, Croazia,
Germania, Repubblica Ceca, Serbia, Slovenia, Svizzera, Paesi
Bassi e Kazakistan) e verrà declinato in otto percorsi per un
cartellone che contiene una cinquantina di spettacoli in
calendario dal 19 al 27 luglio.
La Regione era rappresentata dal presidente della Commissione
consiliare Cultura, Vincenzo Martines, che ha ricordato la
nutrita attività legislativa in atto ai fini della riforma e ha
rilevato come la cultura sia il centro di un ddl da mettere a
punto entro l’anno, “uno strumento normativo nuovo – ha detto –
che la prossima settimana sarà oggetto di audizioni e di analisi
proprio da parte della V commissione”.
Martines ha quindi notato come parte della nostra specialità
derivi dalla cultura, dalle minoranze, dalle molte lingue parlate.
“E’ nostro interesse che il confronto con gli operatori sia
schietto e limpido perché questo è l’unico modo per portare a
casa scelte troppo a lungo rinviate”, ha detto Martines.
“E’ una sfida che lanciamo anche al mondo della cultura e quindi
al Mittelfest, per il quale mi auguro sia l’anno zero per
guardare alla questione culturale in modo molto diverso rispetto
al passato”.
Ad aprire la conferenza stampa era stato il presidente del
Mittelfest, Federico Rossi, che ha sottolineato, tra l’altro, il
collegamento della nostra regione con le grandi culture europee.
Concludendo la presentazione, Rita Maffei, consulente per il
settore teatro, ha evidenziato a sua volta l’importanza di
credere nella possibilità di arrivare ad un “teatro europeo” e
sottolineato come la Mitteleuropa raccontata dal festival sia una
realtà dell’anima.
Il compito di illustrare il lavoro, i contatti, le novità e la
vastità di un cartellone che contiene molte prime assolute è
spettato al direttore artistico, Franco Calabretto, il quale ha
spiegato come nel dna di Mittelfest ci siano la vetrina
internazionale e l’attenzione alle migliori realtà del territorio.
“Il festival si inserisce in un contesto difficile”, ha aggiunto
Calabretto, sottolineando la lampante incertezza politica,
sociale e quindi culturale di questo periodo.
“C’è una grande disaffezione nei confronti dell’ideale di Europa
– ha spiegato – e senza avere la pretesa di avere risposte, il
Mittelfest tenta di dare segnali e cerca di appellarsi all’ideale
di una bellezza declinata nella musica, nel teatro e nella danza
nel contesto dell’appuntamento delle celebrazioni della Grande
Guerra, che è stata una grande tragedia dell’umanità”.