Udine, 14 mag – Con l’obiettivo di offrire alle donne dei
modelli di riferimento ed invitare le aziende a farsi avanti per
coltivare i talenti a disposizione, il dipartimento di Scienze
giuridiche dell’Università di Udine ha organizzato “Donne che
fanno la differenza”: convegno e tavola rotonda in Ateneo, che ha
avuto luogo oggi a Udine, al Polo economico-giuridico di via
Tomadini.
Confermando il suo interesse per il tema dell’evento, ha inviato
il suo saluto la presidente della Regione, Debora Serracchiani.
I lavori del convegno sono stati aperti dall’assessore regionale
alle Finanze ed alle Politiche comunitarie, Francesco Peroni, e
dal rettore dell’Ateneo friulano, Alberto Felice De Toni, il
quale ha osservato come tanto l’Università quanto la Regione
abbiano dimostrato che “le donne possono arrivare in alto e dare
molto”.
L’assessore ha detto che la parità di genere non è egualitarismo
fine a se stesso ma è parte del principio di eguaglianza e
ricordato quanto abbia significato, in termini di ricaduta
sociale e di avanzamento dei diritti della persona, il percorso
d’integrazione avviato in ambito comunitario.
Da parte regionale è stato indicato che, pur in ritardo rispetto
ad altri Paesi avanzati, in Italia la realizzazione della parità
di genere sta facendo passi avanti con notevoli accelerazioni,
anche grazie a una legislazione recente che introduce in modo
imperativo questo principio nell’assetto della governance di
banche e società, con riflessi che si stanno vedendo anche in
Friuli Venezia Giulia specie per quanto riguarda le partecipate
regionali.
Nel corso del convegno il direttore del dipartimento di Scienze
giuridiche, Marina Brollo, ha presentato il bilancio
sull’attività della “Banca dati dei Talenti femminili”
dell’Università di Udine, (talenti.femminili@uniud.it), un
progetto finanziato da Regione, Fondazione Antonveneta e
Confindustria Udine ed ideato per dare un’occasione di lavoro e
di carriera alle donne, intrecciando le misure di diritto
diseguale con la valorizzazione del merito.
All’8 maggio scorso alla Banca dati erano iscritti 358 “talenti
femminili” di cui 169 con residenza in provincia di Udine, 14 in
provincia di Trieste, 14 nel Goriziano, 29 nel Pordenonese e 33
con residenza fuori regione (alcuni non hanno però dato
dichiarazioni in proposito).
Le aziende iscritte sono poche (appena 5) ma tantissimi sono
stati gli accessi (5.399 visite) con la visualizzazione di 31.617
pagine. Quasi il 95 per cento delle visite è di matrice italiana,
ma ci sono stati accessi anche dagli Stati Uniti e, nel
complesso, da 18 Paesi diversi.
Numeri che hanno confermato l’importanza del progetto, di cui
la consigliera della presidenza del Consiglio dei ministri,
dipartimento Pari opportunità, Monica Perella, ha confermato la
possibilità di una sua estensione a livello nazionale.
Al convegno ha fatto seguito la tavola rotonda, moderata dalla
giornalista Silvia Sacchi e dedicata a “Il futuro riparte dalle
donne” con la partecipazione di docenti e professioniste tra cui
l’ex rettore ed attuale presidente di Mediocredito, Cristiana
Compagno.