La Provincia di Udine ha chiamato a raccolta le categorie economiche provinciali per dare vita a un’alleanza finalizzata a difendere la libertà di scelta educativa e la pari dignità delle scuole paritarie rispetto alle statali. Nei giorni scorsi, a palazzo Belgrado, un primo incontro per definire i contenuti di un documento unitario da sottoporre all’attenzione del Governo regionale cui hanno preso parte anche alcuni dirigenti delle scuole paritarie provinciali e una folta rappresentanza di genitori. A promuovere l’iniziativa, l’assessore provinciale all’istruzione Beppino Govetto. “Anche attraverso il coinvolgimento delle associazioni di categoria che si sono dimostrate in linea con il nostro impegno, intendiamo difendere l’offerta formativa delle scuole paritarie che devono essere considerate dalla società, ma anche dai Governi nazionale e regionale per quel che riguarda l’erogazione di finanziamenti, alla pari delle scuole statali. Sono entrambe, infatti, componenti del sistema scolastico pubblico che, proprio grazie a quest’integrazione, rappresenta un valore aggiunto per gli utenti. Ecco perché chiediamo con forza di ripristinare risorse congrue alle famiglie che necessitano di usufruire dei servizi delle paritarie, istituti che davvero, senza questi aiuti, rischiano di diventare quello che non vogliono essere ovvero scuole per ricchi”. L’assessore Govetto e, insieme a lui, il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini hanno ricordato i tagli effettuati dall’esecutivo regionale alla legge 14/91 per l’abbattimento delle rette: negli ultimi due anni, si è passati da una copertura dell’80 al 38%, con un taglio del 50%. “Non si può giustificare questa riduzione con la crisi economica. Questa spending review a carico delle paritarie è puramente ideologica; non possiamo corriere il rischio di perdere quest’importante componente del sistema scolastico, la Regione deve ripristinare un plafond congruo alle necessità” ha tuonato Fontanini nel sottolineare come, oltre a garantire il pluralismo educativo, le scuole paritarie rappresentino anche un’importante opportunità occupazionale. Posti di lavoro che, senza gli adeguati sostegni da parte della Regione, rischiano di saltare. 100 le unità già sacrificate nel 2014/2015, altrettante sono previste quest’anno. “Perdere 200 posti di lavoro su 700 – ha rimarcato Gianluca Macovez, dirigente del Santa Maria degli Angeli di Gemona – è un’emergenza lavorativa sensibile; questa criticità determina, inoltre, la perdita di servizi essenziali per il territorio e lede i diritti del singolo”.
Nel condividere lo spirito del documento Matteo Tonon, presidente di Confindustria Udine ha rimarcato il grande valore rappresentato dalla formazione professionale paritaria per il nostro territorio; sulla stessa lunghezza d’onda Gian Luca Gortani direttore di Confartiginato Udine che ha sottolineato l’importanza dell’integrazione tra statale e non statale in un’ottica di sussidiarietà ed efficienza dell’intero sistema scolastico; Caterina Segat, vicedirettrice di Confcommercio Udine ha evidenziato l’importante ruolo sociale ricoperto da questi istituti nel soddisfare le esigenze delle famiglie e nell’offrire formazione di alto livello. Molto preoccupati per il destino delle scuole paritarie i genitori. “La priorità di un amministratore pubblico dovrebbe essere quella di sostenere le realtà che servono e vengono richieste dal territorio; e, nel caso specifico, le scuole paritarie dove i ragazzi vanno volentieri e i genitori trovano risposte alle loro esigenze. Come, a esempio, percorsi didattici specifici anche per ragazzi con difficoltà. Quando si perde una ricchezza si rischia poi di non recuperarla più”.