“Zero tasse per chi assume
giovani e disoccupati. Soppressione degli oneri fiscali per le
nuove assunzioni. E fine della mercificazione degli immigrati,
sfruttati da datori di lavoro senza scrupolo, che rovinano il
mercato del lavoro”.
Sono le proposte per agevolare l’ingresso nel mondo lavorativo
dei giovani che Mara Piccin, consigliera regionale della Lega
Nord, suggerisce alla Giunta attraverso una interrogazione a
risposta immediata da discutere in Aula.
Spiega la Piccin: “In Friuli Venezia Giulia i cosiddetti Neet,
ossia i giovani tra i 15 e i 29 anni che né studiano né lavorano,
sono 28mila, pari al 17,2% della popolazione in questa fascia
d’età. Questi sono numeri ufficiali, che probabilmente non
considerano quei giovani che non sono iscritti all’università né
alle liste di collocamento.
“La Regione, per contrastare il fenomeno della disoccupazione, ha
redatto il Piano integrato di politiche per l’occupazione e per
il lavoro (PIPOL) e in particolare il Progetto garanzia giovani,
che offre loro una serie di misure preziose (informazione e
orientamento, sostegno per la partecipazione a master post laurea
in regione e in Unione europea, aggiornamento linguistico
all’estero area UE, accompagnamento al lavoro, tirocini
extracurriculari e sostegno all’autoimpiego e
all’autoimprenditorialità) che però non incidono direttamente
sull’occupazione.
“Pur riconoscendo la serietà di quanto fatto dalla Regione, noi
chiediamo misure concrete e tangibili per l’immediato, che
consentano alle imprese di avere subito detassazione totale delle
nuove assunzioni, nonché zero tasse e contributi per chi assume
giovani.
“Spero che non si utilizzi, strumentalmente, l’obiezione delle
coperture finanziarie: credo sia legittimo chiedere di togliere
risorse destinate all’accoglienza di profughi e migranti per
indirizzarle verso il capitolo dei giovani e del lavoro. Se la
Giunta Serracchiani ha altre idee, siamo curiosi di
approfondirle. Allo stesso modo, stigmatizzo l’atteggiamento di
chi sfrutta gli immigrati, alimenta la mercificazione dei
lavoratori e toglie, direttamente o indirettamente, opportunità
lavorative ai nostri giovani”.