“Trovare le risorse finanziarie a copertura della misura è solo ed esclusivamente questione di scelta politica.
Una scelta che ci auguriamo il Consiglio voglia
compiere insieme a noi, individuando le poste necessarie a
fornire il reddito minimo garantito a chi ne ha bisogno”.
Così Cristian Sergo (M5S), primo firmatario della proposta di
legge targata MoVimento 5 Stelle, che ha illustrato alla III
Commissione consiliare, presidente Franco Rotelli (PD). Il
dispositivo mira a introdurre il reddito minimo garantito, ovvero
una serie di interventi per contrastare la povertà, la
disuguaglianza e l’esclusione sociale e favorire il diritto al
lavoro e alla formazione, attraverso politiche finalizzate al
sostegno economico e all’inserimento sociale di tutti i soggetti
in pericolo di emarginazione.
Nel 2012 l’incidenza della povertà relativa delle famiglie in
Friuli Venezia Giulia è aumentata dal 5,4% al 6,1% (dati Istat
luglio 2013) e la situazione è, a detta del proponete, anche
peggiorata. Preoccupante anche il dato della disoccupazione, che
nel 2013 è salita al 7,4%; allarmante quello sull’occupazione
giovanile se rapportata agli anni precedenti: gli occupati tra i
15 e i 24 anni in regione sono 13.000, mentre erano 19.000 nel
2012 e 29.600 nel 2008.
Il reddito minimo garantito sostiene il reddito dei cittadini
permettendo loro di raggiungere la soglia di povertà relativa,
come definita dall’Istat. Tale soglia, per il singolo consiste in
poco meno di 600 euro mensili, per una famiglia di due componenti
corrisponde alla spesa media pro-capite nel Paese e nel 2012 e
risulta pari a 990,88 euro mensili. Introducendo questo beneficio
– evidenziano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle – si
persegue uno degli obiettivi della Carta dei diritti fondamentali
dell’Unione europea, che con l’articolo 34 “riconosce e rispetta
il diritto di accesso alle prestazioni di sicurezza sociale e ai
servizi sociali che assicurano protezione in casi quali la
maternità, la malattia, gli infortuni sul lavoro, la dipendenza o
la vecchiaia, oltre che in caso di perdita del posto di lavoro”.
I consiglieri sottolineano inoltre come sostenere economicamente
le persone, aiutandole a integrarsi nella comunità in cui vivono,
ottenere una formazione, trovare un lavoro e avere accesso alle
prestazioni sociali, sia tra gli obiettivi di Bruxelles per il
2020 e tra i ventisette Paesi dell’Unione europea la mancanza di
un reddito di base è una circostanza riscontrabile soltanto in
Italia, Grecia e Ungheria.
“Non si tratta affatto di un sostegno universalistico e vincola
chi lo ottiene a determinati obiettivi e obblighi”, ha spiegato
Sergo.
La proposta di legge ha la doppia finalità quindi di inclusione
sociale, ma anche di rendere effettivo il diritto al lavoro e
alla formazione. Chi vuole usufruire di questa misura economica
deve essersi già dichiarato disponibile a trovare un’occupazione
(nè sono quindi esclusi, tra gli altri, i beneficiari di
qualsiasi tipo di pensione), ma deve anche impegnarsi a ricevere
le proposte dei centri per l’impiego. Per poter accedere al
reddito minimo, il cittadino dovrà anche sottoscrivere un piano
d’azione individuale (PAI), l’impegno reciproco tra il cittadino
e il CPI che, a titolo esemplificativo, potrà indicare una delle
seguenti attività: corsi formativi, tirocini, work experience, ma
anche interventi specifici previsti dalla normativa o partecipare
a progetti di volontariato sociale promossi da enti pubblici e
privati, pena la decadenza dal beneficio.
La proposta di legge sul reddito minimo garantito si compone di
quattordici articoli e di un allegato.
All’articolo 1 si definiscono oggetto e finalità; al 2 vengono
date le definizioni ai fini dell’applicazione della legge; al 3
si determina l’importo del RMG che assicura al nucleo familiare,
il beneficiario, anche se composto da un unico componente, il
raggiungimento, anche a titolo di integrazione, di un reddito
annuo netto pari alla soglia di povertà relativa stabilita
annualmente dall’Istat e determinato per le famiglie più
numerose.
All’articolo 4 vengono specificati i requisiti per accedere al
RMG quali la maggiore età, la residenza da almeno 24 mesi sul
territorio regionale, un’attestazione ISEE corrente del nucleo
familiare in corso di validità inferiore a 8.000 euro e la
sottoscrizione del PAI.
All’articolo 5 viene indicato dove presentare la domanda, ovvero
presso il Comune di residenza, e il termine per la presentazione
che è previsto entro il 31 marzo. La domanda potrà essere
presentata anche tramite posta certificata e i moduli dovranno
essere reperibili nei siti internet della Regione FVG e dei
Comuni, dove verranno pubblicate le modalità per la presentazione
della richiesta.
La durata del beneficio – articolo 6 – non potrà essere superiore
a trentasei mesi complessivi, con la possibilità di sospendere
l’erogazione per il periodo in cui il soggetto beneficiario
percepisca una qualsiasi fonte di reddito pari o superiore alla
quota di RMG. All’articolo 7 vengono indicati gli obblighi del
beneficiario, all’8 le cause di decadenza del beneficio.
Con l’articolo 9 si prevede la cumulabilità del reddito minimo
con altri interventi di carattere finanziario erogati da altri
enti pubblici attraverso i servizi sociali. Al 10 si fissa
l’erogazione mensile del contributo; all’11 si specifica che, ai
fini del monitoraggio, della valutazione e delle verifiche degli
interventi previsti, la Regione effettua un controllo diretto
avvalendosi della collaborazione della Guardia di finanza, delle
forze di Polizia comunale e dell’Agenzia delle entrate su un
campione pari ad almeno il 10% delle domande accolte.
L’articolo 12 prevede la norma finanziaria, il 13 la clausola
valutativa e il 14 l’entrata in vigore.
Sarà l’Ufficio di presidenza della III Commissione ora a
stabilire le date delle audizioni sulla proposta di legge.
Di seguito la Commissione ha sentito l’Associazione italiana
celiachia FVG Onlus in merito agli interventi per le persone
affette da questa malattia autoimmune e l’Associazione
Progettoautismo FVG Onlus con la Consulta regionale delle
associazioni di persone disabili e delle loro famiglie in merito
alla situazione dell’autismo in provincia di Udine e alle
attività promosse dall’associazione.