L’ospedale di Sacile manterrà i posti letto
di medicina generale così come il punto di primo intervento
(Pronto soccorso) ed alle sue funzioni se ne aggiungeranno altre,
a partire dalla procreazione medicalmente assistita.
L’ha confermato oggi la presidente della Regione, Debora
Serracchiani, che, assieme all’assessore alla Salute, Maria
Sandra Telesca, ha ricevuto a Trieste il sindaco di Sacile,
Roberto Ceraolo.
Presidente ed assessore hanno rassicurato il sindaco sul futuro
della struttura ospedaliera e Serracchiani ha osservato che,
rispetto al modello individuato dalla riforma sanitaria
regionale, la provincia di Pordenone è già avanti, con un suo hub
centrale nel Santa Maria degli Angeli ed il sistema ospedali che
già svolgono un’importante funzione complementare di presidio
della salute a livello di territorio.
Al sindaco, che ha esposto tutte le esigenze del territorio ed ha
confermato come l’ospedale di Sacile non abbia l’ambizione di
occuparsi di patologie in fase acuta, la presidente ha spiegato
che l’ospedale sarà mantenuto ai livelli attuali e che eventuali
ristrutturazioni verranno effettuate per ampliare l’offerta nella
post-acuzie, integrandola con fisioterapia, riabilitazione, RSA
medicalizzata e che ne verrà rafforzata la parte ambulatoriale,
inclusa quella specialistica.
“L’idea – ha ribadito Serracchiani – è che Sacile, così come
Maniago, Gemona e Cividale, restando ospedali a tutti gli
effetti, si diano una missione che possono portare avanti al
meglio e diventino una fondamentale valvola di sfogo per l’intero
sistema”.
Al sindaco, che ricordava lo stato d’abbandono del Padiglione
Meneghini, la presidente ha assicurato che verranno effettuate le
verifiche necessarie per trasformarlo eventualmente nel polo
destinato alla procreazione assistita. E analoghe rassicurazioni
sono state date a proposito dell’impiego, in forza di un
intervento privato, del padiglione San Camillo in una struttura
protetta per anziani.
Serracchiani si è impegnata a verificare la possibilità di
recuperare a nuove, qualificanti necessità territoriali sia il
padiglione San Camillo che quello dell’ex Colonia agricola.
Quest’ultimo già accoglie al primo piano i portatori d’handicap e
potrebbe essere destinato, come ha suggerito il sindaco, anche
all’ospitalità dei portatori d’handicap grave e gravissimo.