Si è rivelata un’occasione
importante di confronto con i giovani l’incontro che la
presidente della Regione, Debora Serracchiani, ha avuto a Gemona
del Friuli, al ‘Laboratorio della Comunicazione LAB 2014’, con
gli 83 partecipanti provenienti da 35 Paesi dei cinque
continenti.
Laboratorio, giunto alla 52. Edizione, che si tiene dal 23 luglio
al 14 agosto, ed è organizzato dall’Università di Udine, in
collaborazione con l’Università Cattolica di Milano.
Il tema del laboratorio, quest’anno, è ‘progettoitalia’.
Ed è attorno a questo argomento che si è concentrata la curiosità
degli studenti, espressa attraverso le domande, attente e
circostanziate, rivolte alla presidente Serracchiani.
Domande, che hanno spaziato dalle prospettive per il nostro Paese
e per la Regione, al ruolo della stessa rispetto alla specialità,
alla stagione ineludibile delle riforme, per un rinnovamento
atteso da tempo, alle potenzialità che il sistema Italia e anche
il Friuli Venezia Giulia possono valorizzare, per consentire ai
cittadini di guardare al futuro con maggiore fiducia. Non da
ultimo attraverso una presenza attenta e partecipata anche in
seno alla Unione europea.
Il confronto della presidente con i giovani del LAB è stato
utile, e come ha commentato la stessa Serracchiani, “ha permesso
di parlare di un Paese che è capace di ritrovare se stesso e di
investire anche nella capacità fare relazioni internazionali”.
“In questo contesto – ha precisato la presidente – credo che
possiamo essere un modello anche come Regione Friuli Venezia
Giulia in tanti settori; e, perché no, anche rispetto al dialogo
con altri Paesi”.
Rispetto a come si colloca il Friuli Venezia Giulia in seno al
‘progettoitalia’, la presidente ha affermato che “abbiamo avviato
un percorso di riforme che anche i ragazzi intervenuti
all’incontro hanno segnalato come una necessità”.
“E stiamo andando – ha aggiunto – in una direzione nella quale
anche la Regione a statuto speciale potrà diventare un modello di
relazioni internazionali, nel quale anche i giovani potranno
essere protagonisti; quei giovani ai quali vogliamo sia affidato
il futuro”.