“Questa Conferenza ha rappresentato
un’opportunità per il Friuli Venezia Giulia, un’occasione per
riaffermare un cambio di passo nei rapporti che stiamo costruendo
con le Forze Armate”. Lo ha detto la presidente della Regione,
Debora Serracchiani, intervenendo oggi a Roma, nella Città
militare della Cecchignola, alla seconda Conferenza nazionale
sulle Servitù militari.
“Il dialogo aperto con le Forze Armate – ha spiegato la
presidente – ci permetterà di lavorare al Piano paesaggistico, di
recuperare aree ma anche di stabilire una sinergia su alcuni
progetti che siamo riusciti a costruire coinvolgendo il nostro
tessuto socio-economico, con la collaborazione delle Università
di Trieste e Udine, del Sincrotrone, dell’OGS, dei Consorzi
industriali. Sono progetti nei quali crediamo. Insomma,
investiamo nella ricerca scientifica e nell’innovazione e
recuperiamo una parte del territorio”.
In occasione della Conferenza, la presidente ha infatti
sottoscritto con il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, un
Protocollo d’intesa con l’obiettivo di avviare una collaborazione
per l’utilizzo delle aree militari anche per progetti di
interesse delle comunità locali, in modo da attenuare i vincoli
delle servitù militari.
“Questo Protocollo – ha detto la presidente Serracchiani – può
sicuramente diventare un modello da estendere anche ad altri
ambiti della Difesa, nel rapporto con la Regione e con gli Enti
locali”.
Con l’accordo siglato oggi, si prevede anche lo sviluppo
congiunto di attività di ricerca tecnico-scientifica con
particolare riferimento alle tecnologie duali (di impiego sia
civile che militare), in modo da concorrere all’assegnazione di
finanziamenti comunitari.
Il Friuli Venezia Giulia è una delle regioni italiane con
maggiore presenza di attività militari. Le aree addestrative
attualmente utilizzate sono una ventina, di cui sei ricadono in
Zone speciali di conservazione. Sui temi della tutela ambientale
è aperto un tavolo fra Regione e Comando Esercito Friuli Venezia
Giulia.