Stallo sulla convenzione Rai-Governo relativa alla programmazione dell’emittente in Friuli Venezia Giulia nelle lingue minoritarie. Una situazione denunciata recentemente dai principali sindacati Rai che rischia di bloccare, a partire da maggio, tutta la programmazione regionale per le diverse comunità culturali e linguistiche. E mentre la firma sull’accordo che riguarda il Fvg tarda ad arrivare, è stato invece sottoscritto quello per la Provincia di Bolzano riguardante i programmi per le minoranze tedesca e ladina. Manca all’appello anche la convenzione della Valle D’Aosta. Approfondita la situazione, il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini non cela il suo forte disappunto per quella che viene vista come una nuova presa in giro da parte del Governo (che non firma e non mette a disposizione le risorse) e per la mancata difesa, fra una presenza e l’altra in tv, dei diritti dei friulani, sanciti dalla legge, da parte della presidente della Regione Serracchiani. Il presidente della Provincia fa inoltre notare come vi sia un diverso trattamento tra le regioni speciali in materia di attenzione alle lingue minoritarie; mentre per la Provincia di Bolzano il rinnovo è stato tempestivo, la stessa solerzia non è stata esercitata per le altre speciali: Friuli Venezia Giulia e Valle D’Aosta.
Oltre a non garantire una adeguata presenza del friulano nella propria programmazione, come prevede la normativa nazionale ed europea, pare inoltre, rileva Fontanini, che la Rai pensi a un canale in arabo. La notizia è circolata in questi giorni ed è correlata a una proposta avanzata dal giornalista e arabista Mario Panella a Monica Maggioni, presidente della Rai. Proposta che pare piaciuta alla stessa Maggioni e ad altri esponenti della televisione di Stato italiana. Fontanini bolla la proposta come una vera e propria presa in giro da parte della Rai nei confronti dei friulani auspicando che si eviti un ennesimo spreco di denaro degli italiani e si mettano, invece, in pratica le leggi del nostro Stato che prevedono la tutela della lingua friulana, inattuate da quasi vent’anni da parte del servizio pubblico radiotelevisivo.
Fontanini si indirizza anche all’assessore Torrenti che alla Festa del Friuli si era impegnato a far sì che, nel nuovo contratto di servizio Rai, ci fosse più friulano. Al contrario, però, i principali sindacati Rai hanno denunciato il pericolo per la programmazione regionale. Fontanini chiede, quindi, quale sia l’impegno della Giunta regionale e del Governo in questo senso, ipotizzando che la trascuratezza nei confronti dei propri concittadini sia dovuta al prioritario impegno nel dare la cittadinanza o, addirittura, canali Rai agli stranieri.