PORDENONE,19/11/2014 – Un addetto marketing e un sistemista informatico a Pordenone, un impiegato contabile ed un tornitore a Sesto al Reghena, un autista con patente CE, un perito elettrotecnico, un responsabile ufficio acquisti e cinque operai specializzati ad Azzano Xº, tre elettricisti fra il capoluogo e Spilimbergo, una parrucchiera a Sacile, un installatore di impianti di climatizzazione e caldaie a Maniago, quattro stagionali agricoli a Valvasone, un impiegato amministrativo e due impiegati addetti marketing fra Cordenons e Pasiano di Pordenone, un operaio specializzato a San Vito al Tagliamento ma anche quattro lavori socialmente utili nella Città delle Coltellerie, un parrucchiera esperta ed una addetta alla manicure a Cordenons, un informatico tecnico delle reti per un’agenzia di viaggi di Fiume Veneto, due responsabili commerciali e due progettisti elettronici a Cordenons, due ingegneri idraulico-ambientali a Pordenone. Sono in tutto una trentina, per una quarantina di posti scoperti, le opportunità di lavoro segnalate dalla Provincia di Pordenone sulla sua pagina web dedicata agli annunci. Per consultarla basta digitare www.provincia.pordenone.it e cliccare, sull’home page, il banner “Cerchi lavoro?”. Diverse le forme contrattuali proposte, dal tirocinio con possibilità di assunzione fino all’inserimento a tempo indeterminato. Ogni annuncio contiene tutti i dettagli e i recapiti per informarsi e spedire il proprio curriculum. Per consultare le offerte proposte basta digitare www.provincia.pordenone.it e cliccare il banner “Offerte di lavoro” sulla colonna a destra del monitor. La scadenza di alcune inserzioni è imminente, quindi bisogna affrettarsi, mentre per altre c’è ancora tempo per candidarsi. Ogni annuncio contiene tutti i dettagli e i recapiti per informarsi e spedire il proprio curriculum.
CIRIANI «La Regione ci ha trasferito un collocamento pubblico inefficiente – spiega il presidente della Provincia, Alessandro Ciriani – noi l’abbiamo riformato in profondità ottenendo performances pari o addirittura superiori alle agenzie di lavoro private. Il paradosso è che ora la Regione, con la “chiusura” delle Province metterà nuovamente in discussione quanto fatto finora». «Mi sento di spendere una parola di encomio nei confronti di chi opera nei nostri Servizi per l’Impiego» rimarca Ciriani «naturalmente, dare una risposta a tutti in un momento in cui le aziende, più che assumere, sono costrette a mandare a casa la gente complica notevolmente le cose. Noi, dal canto nostro, cerchiamo di fare in fondo la nostra parte con gli strumenti che abbiamo a disposizione ed è giusto si sappia che, di questi tempi, le decine di offerte che settimanalmente sono pubblicate sul sito della Provincia sono il frutto della continua ricerca di opportunità di impiego dei nostri operatori che, quotidianamente, mantengono rapporti con le aziende del territorio per proporre la vasta gamma di strumenti a nostra disposizione: dall’attività di preselezione del personale all’attivazione di percorsi formativi fino alla consulenza relativa agli incentivi all’assunzione per particolari categorie di lavoratori. Servizi che offriamo, è bene ricordarlo, come previsto, gratuitamente». E ancora: «Noi stiamo facendo di tutto per far svolgere fino in fondo ai Centri per l’impiego il compito importantissimo che gli spetta, anche in in una fase delicata sul futuro dell’Ente. Oggi come oggi, nessuno sa esattamente cosa succederà ai Centri per l’impiego, al personale (molti dei quali precari) che hanno in forza e alle funzioni che esercitano». «Mi auguro – conclude il presidente dell’Ente di largo San Giorgio – che la Regione provveda al più presto a chiarire quale sarà, nell’ambito della riforma delle Autonomie locali, il futuro dei centri per l’impiego che, negli ultimi 5 anni, hanno ridato una speranza a migliaia di lavoratori intercettando, anche nel 2013, l’anno peggiore della crisi, il 22 per cento sul totale degli assunti, numero ben lontano da quel 3-4 per cento di cui raccontano le cronache, se si fa riferimento ai servizi per il lavoro offerti da altre province che, oggi, ci guardano con ammirazione e ci prendono ad esempio».