L’istituzione del Corpo unico di vigilanza
ambientale, nel quale sono destinati a confluire, dopo il
superamento delle Province, i corpi di Polizia provinciale e il
Corpo forestale regionale, porterà ad una armonizzazione della
organizzazione complessiva, superando problemi di sovrapposizione
di competenze, e si tradurrà anche in una maggiore valorizzazione
professionale del personale impegnato nonché in non irrilevanti
risparmi gestionali.
Lo sottolinea l’assessore regionale alle Autonomie locali, Paolo
Panontin, in relazione al ddl Norme di riordino delle funzioni
delle Province in materia di Vigilanza ambientale, forestale,
ittica, venatoria, di Ambiente, di Caccia e pesca e di Protezione
civile, approvato dalla Giunta regionale nell’ultima riunione del
2015 nel quadro dei provvedimenti di riordino delle funzioni
degli Enti locali (leggi regionali 26/2014 e 13/2015).
In particolare in virtù di una gestione centralizzata, che
consentirà una economia di scala, l’assessore Panontin spiega
come si stimi una riduzione del 42 per cento della spesa attuale
per quanto riguarda l’acquisto di mezzi di trasporto e
attrezzature, nonché per le uniformi, l’equipaggiamento e
l’addestramento del personale.
Su questa voce la spesa è infatti destinata a passare dagli
attuali 400 mila a 230 mila euro l’anno, mentre i costi legati
alla retribuzione del personale da Province a Regione rimarranno
pressoché inalterati, giacchè i maggiori costi fissi sono
bilanciati da minori oneri per gli elementi accessori della
retribuzione, come si è già potuto verificare a seguito del
trasferimento alla Regione del personale degli uffici provinciali
del lavoro.