L’Istituto regionale per il patrimonio
culturale del Friuli Venezia Giulia, che ha assorbito da pochi
mesi competenze e funzioni dello “storico” Centro di
catalogazione e restauro di Villa Manin di Passariano di
Codroipo, è stato autorizzato a istituire e attivare i Corsi in
“Conservazione e restauro dei beni culturali” a ciclo unico
(quinquennali) per l’abilitazione alla professione di
“restauratore di beni culturali”.
“Finalmente è in dirittura d’arrivo – spiega l’assessore
regionale alla Cultura Gianni Torrenti – l’intricata vicenda
dell’accreditamento della nostra Scuola di Restauro di
Passariano. Dopo 35 anni di attività formativa di eccellenza a
Villa Manin, viene finalmente riconosciuta la possibilità di
rilasciare un titolo di studio specialistico equivalente alla
laurea magistrale. Il nuovo Istituto regionale per il patrimonio
culturale potrà ora con tranquillità, anche grazie alla
collaborazione con le Università regionali, organizzare i nuovi
corsi riconosciuti dallo Stato nel settore del restauro dei beni
culturali: carte, pergamene, documenti, libri, ma anche
fotografie, pellicole cinematografiche e la ‘nuova frontiera’ del
digitale”.
“Una decisione attesa e auspicata – commenta la presidente della
Regione, Debora Serracchiani – che arricchisce l’offerta
formativa in Friuli Venezia Giulia nel settore della cultura e
della conservazione dei beni culturali, e parallelamente
favorisce la valorizzazione del ricco patrimonio documentale
conservato in Friuli Venezia Giulia. Siamo sempre più convinti
che investire in cultura sia giusto e dia buoni frutti”.
Il decreto di accreditamento dei corsi formativi di restauro di
Villa Manin, dopo aver ottenuto il parere favorevole dalla
commissione interministeriale di accreditamento nel 2011, è stato
infatti controfirmato dal ministro dell’Istruzione, Università e
Ricerca Stefania Giannini e da quello dei Beni e Attività
culturali Dario Franceschini, su conforme parere dell’ANVUR,
Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e
della ricerca, che ha a sua volta condiviso i pareri favorevoli
espressi già nel 2011.
L’acquisizione del parere dell’ANVUR si è resa necessaria a causa
di innovazioni normative che hanno introdotto un sistema di
accreditamento dei corsi di studio universitari anche nel settore
del restauro, necessario a garantire un generale riallineamento
anche nelle istituzioni di formazione non universitarie del
settore.
“Sono molto felice per i 15 allievi dell’ultimo corso, che nel
2013 hanno svolto l’esame davanti alla Commissione nazionale –
sottolinea sempre l’assessore Torrenti – e ora vedono
riconosciuto a tutti gli effetti il titolo guadagnato sul campo
con severi studi. So che molti già lavorano con soddisfazione nel
settore e invio loro un cordiale saluto”.