Una delle cose che più mi piacciono è pranzare con gli amici. Adoro quel momento in cui ci si ritrova e intanto che si cucina o che si aspetta che arrivi il cibo si conversa su tutto. O meglio. Lo adoravo.
La cosa che sicuramente più mi pare di notare ultimamente è che non solo si parla meno e di meno argomenti. La cosa preoccupante è che non ci si guarda neanche più negli occhi. Questo perché? Perché gli occhi se ne stanno incollati allo schermo di un qualsivoglia cellulare.
Ora, so che questo discorso sembra molto uno di quelli che fanno le persone di una certa età, triti e ritriti… ma è vero! E la cosa che più stupisce è che non sono solo ragazzi di 15 anni a farlo ma uomini e donne anche di 30, 40, 50 anni. Insomma persone che poi, a loro volta, si lamentano di quanto la tecnologia abbia usurpato il posto alle vere relazioni umane.
Ci sono poche cose più fastidiose dell’essere ignorati. Alcuni sostengono che l’essere ignorati sia addirittura la peggiore. Secondo me non è esatto. La cosa peggiore è l’essere ignorati per uno schermo. Aumenta il fastidio quando ti dicono “eh ma mi sta scrivendo *** e devo rispondere”. Aumenta ulteriormente quando anche dopo aver finito di rispondere continua a scrivere sostenendo di essere nel bel mezzo di una conversazione e di non poter mettere via il cellulare (giusto e corretto dato che ti stavo parlando anch’io a mezzo metro di distanza peraltro). Aumenta esponenzialmente quando fa anche le foto al piatto che ha di fronte per poi subito postarle su un social o mandarle via WhatsApp a qualche gruppo.
Alla fine, aumenta a dismisura quando, dopo un pranzo o una cena alquanto silenziosi, fatti di immagini riflesse sullo smartphone, al tuo messaggio di “vado a casa è stato bello scriverti” mentre ti alzi e te ne vai ti dicono “ok, ti scrivo dopo!”.