La primavera, che è il tempo della rinascita per antonomasia, è ormai alle porte: quale momento migliore per raccontare una storia che altro non è se non un susseguirsi di nascite e rinascite?
Tutto comincia nel luglio 1999 con la nascita di un bimbo, che viene alla luce riempiendo di gioia i suoi genitori e cambiando per sempre la loro vita; apparentemente nulla può turbare la felicità portata dalla cicogna, eppure, meno di un mese dopo, arriva la tempesta. La neomamma si sente male, viene ricoverata d’urgenza e scopre di avere un meningioma, che dev’essere asportato chirurgicamente in tempi brevi; a imperitura memoria di quell’intervento, effettuato il 23 settembre all’ospedale di Lecco, Alessandra Tagliabue convive ancora oggi con un’emiparesi alla parte sinistra del corpo.
Il sopraggiungere della disabilità non impedisce a questa giovane donna di continuare a sorridere alla vita, anzi, paradossalmente la rende più forte, tanto che nel 2001 ha recuperato gran parte della mobilità, cammina ed è perfettamente autonoma nello svolgimento dei suoi compiti di moglie e madre; nel frattempo però, un secondo ospite sgradito, parente stretto del primo, ha già bussato alla sua porta. In un primo momento la situazione sembra sotto controllo, poi, da una risonanza magnetica del febbraio 2002, appare chiaro che ci si dovrà sbarazzare di lui una volta per tutte e si decide di liberarsene definitivamente dopo l’estate; d’un tratto però, l’ospite è stanco di attendere e irrompe nella quotidianità di Alessandra con tutta la sua prepotenza: è il 7 marzo 2002 quando gli eventi precipitano e il reparto di neurochirurgia dell’ospedale di Gravedona (CO) la accoglie, in preda a crisi epilettiche incontrollabili, tali da indurre i medici a farla entrare in coma farmacologico.
Dieci giorni più tardi, il risveglio, un quadro clinico drammatico e la firma di un consenso, così il 18 marzo il professor Luciano Arnaboldi e la sua equipe (aiutati senz’altro da Qualcuno più grande di loro) ce la mettono tutta per sconfiggere questa seconda Bestia; l’intervento è lungo e complesso, il tumore viene asportato anche stavolta, ma al risveglio dall’anestesia Alessandra è completamente paralizzata, non riesce a muovere neppure un muscolo. Poco importa, quello che conta è avercela fatta, sentire ancora il sangue che scorre nelle vene!
Questo è il primo pensiero, che permette di tirare un sospiro di sollievo; ora però bisogna darci dentro, raccogliere tutte le energie e provare (di nuovo) a rinascere giorno dopo giorno, con la stessa fragile tenacia di un bucaneve che agli albori della primavera spacca la crosta gelata e spunta delicato in superficie. In questo secondo processo di rinascita, due anni di riabilitazione quotidiana finalizzati alla riconquista di un livello accettabile di autonomia, il bimbo di cui parlavamo all’inizio ha un ruolo fondamentale: pur senza rendersene conto (vista la sua tenera età), è lui il più grande motivatore della sua mamma, è lui che la spinge a non mollare mai e ad affrontare ogni difficoltà con grinta e determinazione.
Grazie a questo spirito combattivo e alla sua forza di volontà, undici mesi dopo l’uccisione della Bestia (precisamente il 23 febbraio 2003), Alessandra cammina per la prima volta appoggiandosi alle parallele e scopre così che le gambe la reggono ancora; l’emozione di quel momento, che sancisce definitivamente la rinascita, è indescrivibile e indimenticabile, al punto che oggi, a tredici anni di distanza e dopo aver recuperato buona parte delle sue funzionalità, questa “mamma Coraggio” si commuove nel ricordarlo.
Senza dubbio, la soddisfazione per le piccole grandi conquiste di ogni giorno è ancora maggiore perché condivisa con i familiari (che fin dall’inizio hanno combattuto con lei questa battaglia e non l’hanno mai lasciata sola) e gli amici, in particolare quelli conosciuti nella sua nuova vita, che rappresentano per lei “un sole senza tramonto”; camminando con loro, Alessandra ha maturato la profonda convinzione che “donare un sorriso rende felice il cuore” e ha iniziato a chiedersi in che modo poteva donare e donarsi agli altri.
Il 13 ottobre 2013, in occasione del “Gran Premio d’Italia di Handbike” organizzato a Desio (MB), una famiglia di atleti e persone meravigliose sbarca in città; per Alessandra, che assiste all’evento insieme a molti suoi concittadini, è amore a prima vista, bastano pochi minuti e si sente già parte del gruppo, che dal canto suo la accoglie a braccia aperte. Così nasce una bella amicizia e con il passare del tempo la passione per questo sport diventa sempre più forte, sebbene lei non lo pratichi attivamente (fino ad oggi, domani… chissà!), ma allora come fare per sostenerlo concretamente? E più in generale, come sostenere tutti gli sport paralimpici e i disabili che vorrebbero avvicinarsi ad una qualunque attività sportiva ma non hanno i mezzi per farlo?
L’idea arriva per caso qualche mese fa: Alessandra e altri quattro amici, tutti appartenenti alla famiglia del Giro d’Italia di Handbike, sono seduti intorno a un tavolo e concordano sull’importanza dello sport come strumento di integrazione e socializzazione, nonché come antidoto all’isolamento; sull’eco di questi discorsi, perché non rimangano semplici parole, decidono di dare vita ad una ONLUS, che nasce nel settembre 2015 e guarda caso si chiama LIFE4LIVE.
Pur essendo nata da poco, l’associazione (presieduta proprio da Alessandra Tagliabue) è già molto attiva e apprezzata nel suo territorio. Il primo grande evento sul quale LIFE4LIVE ha messo la firma è stata una serata dal nome altisonante, “The Night of Diamond of FAME”, che il 19 novembre scorso ha incoronato Martina Caironi (medaglia d’oro nei cento metri piani alle Paralimpiadi di Londra 2012) quale miglior atleta paralimpica a livello nazionale; la consegna del diamante a questa giovane campionessa lombarda è avvenuta per volontà di una giuria d’eccezione, composta da Claudio Arrigoni (giornalista de “La Gazzetta dello Sport” e fino al 6 gennaio scorso direttore di “Gazzetta TV”), Lorenzo Roata (che su Rai Sport 1 conduce “Sportabilia”, programma dedicato allo sport per disabili) e Carlo Di Giusto, Commissario Tecnico della Nazionale di basket in carrozzina.
Per pubblicizzare questa notte magica, che l’anno scorso si è svolta nella cornice dell’”Eurotaverna” di Desio (MB) ma quest’anno potrebbe anche cambiare location, era stata creata la pagina Facebook The Night of Diamond of FAME: ebbene, ormai il 19 novembre è passato da un pezzo ma la pagina esiste ancora, infatti è diventata la pagina Facebook dell’associazione; in attesa di poter sviluppare un proprio sito web, è qui che LIFE4LIVE pubblica quotidianamente aggiornamenti sulle numerose attività e iniziative nelle quali viene coinvolta.
Ad un mese esatto da questo debutto, Alessandra Tagliabue e la sua squadra hanno partecipato con gioia alla festa augurale che come ogni anno ha animato la piazza di Desio in prossimità del Natale. È stato un bel sabato pomeriggio, durante il quale tutte le associazioni presenti nella zona hanno avuto un contatto diretto con i cittadini e, a fronte di un’offerta libera, hanno donato loro un omaggio simbolico che in qualche modo le rappresentava; LIFE4LIVE ha distribuito ai Desiani le noci, che costituiscono l’alimento-base della dieta di tutti gli sportivi. In quest’occasione, il neonato sodalizio (la cui finalità principale è quella di aiutare tutti i disabili desiderosi di praticare sport a realizzare il loro sogno, indipendentemente dalle loro condizioni e dall’attività che vogliono intraprendere) ha riscosso stima e apprezzamento anche dalle altre associazioni, che lo scorso febbraio hanno deciso di donare proprio a LIFE4LIVE il ricavato di quella festa.
A proposito del mese di febbraio, dobbiamo dire che per Alessandra e i suoi amici si è concluso in modo speciale, infatti lunedì 29 erano tutti a Milano (precisamente a Palazzo Lombardia, sede della Regione), emozionati e felici di partecipare alla conferenza stampa di presentazione della settima edizione del Giro d’Italia di Handbike, corsa a tappe della quale LIFE4LIVE è orgogliosa di essere Social Partner. In questa sede Andrea Leoni, patron del Giro e Vicepresidente di LIFE4LIVE, ha spiegato che nel 2016 la corsa si articolerà in sette tappe, con partenza il 3 aprile da Crema (CR) e arrivo a Baia Domizia (CE) il 18 settembre e avrà come testimonial l’attore e conduttore televisivo Paolo Ruffini, che proprio in questi giorni è sulle scene con lo spettacolo teatrale “Un grande abbraccio”, realizzato insieme ad alcuni colleghi diversamente abili; dal canto suo, Ruffini si è detto molto felice di essere stato scelto come uomo-immagine di quest’edizione, poiché confrontarsi con persone resilienti, che reagiscono positivamente alle avversità della vita, è per lui motivo di crescita e ricchezza interiore.
Non c’è dubbio che Alessandra Tagliabue, alla quale ho voluto lasciare spazio in questo numero di “A ruota libera”, sia una di queste persone, una donna dalle mille risorse che attraverso la disabilità ha imparato ad affrontare ogni giorno con il sorriso, ma soprattutto ha compreso l’importanza di donare e donarsi agli altri senza chiedere nulla in cambio. Ed è proprio con quest’intento che la Presidente di LIFE4LIVE si sta impegnando ad organizzare al più presto una serata dal titolo “Una Desiana si racconta”, durante la quale parlerà ai suoi concittadini con il cuore in mano, offrendo loro l’opportunità di conoscerla meglio, sia come donna, moglie e madre che come personaggio pubblico impegnato nel sociale.
I Desiani che prenderanno parte a quest’incontro ne usciranno senz’altro arricchiti e probabilmente in seguito guarderanno alla disabilità con occhi diversi, concependola non più come un limite bensì come uno stimolo a fare e dare di più; la mia speranza (e il mio augurio per la Pasqua ormai imminente) è che questa visione positiva dell’handicap riesca a farsi strada nella mente e nel cuore di ognuno di noi, anche se non viviamo in Lombardia o non abbiamo la fortuna di conoscere persone straordinarie come Alessandra Tagliabue.