Diciamocelo: una brutta partita. Eppure dopo metà del primo quarto il tabellone diceva 13-2 per i neri di coach Lardo.
Ma Udine vince di solito giocando alla pallacanestro, cosa che stasera non è riuscita quasi mai. Farraginosa la regìa di Porta, quasi nulle le conclusioni pesanti (la mancanza di Ivanhoe Pinton si fa sentire enormemente, così come la convalescenza di Poltroneri), è toccato al Capitano Coraggioso Manuel Vanuzzo caricarsi la squadra sulle spalle fino alla vittoria.
Di fronte una squadra, Desio, negli anni ’80 bestia nera dei friulani quando lo sponsor era, ad esempio, Filanto ma sempre di Aurora si parlava; stasera i vari Quartieri, Gatto, Corno, Gallazzi hanno sparato da tre punti quasi non ci fosse un domani, mentre da sotto i centri locali sono stati dominati dalla batterìa dei lunghi bianchineri.
I sedici punti finali di vantaggio, però, sono figli di un allungo negli ultimi due minuti, quando Desio ha sparato a salve senza mirino. Fino al 37′, infatti, si galleggiava attorno a sette punti di distacco: vantaggio tutto sommato di controllo ma non mai di sicurezza.
Queste sono gare, però, difficili da decifrare: mi ripeto, dicendo che contro la corazzata del girone tutte le avversarie cercano di tirar fuori la partita della vita, e stasera si è visto.
Sarò blasfemo, ma (al netto dei mille infortuni, pesantissimi, che hanno falcidiato i friulani) a me piaceva di più la naturalità del run’n’gun pre-Porta. Oggi si ha la sensazione che la squadra giochi in maniera più “guidata“, ma molto spesso le azioni d’attacco si incartano in due, tre extra-pass che ne sancìscono l’insuccesso. Ormai Marchetti gioca molto poco (stasera 13 minuti in tutto) e senza di lui la manovra si fa pachidermica. Specie se mancano bocche da fuoco importanti, e quelle presenti tirano spesso a salve: se stasera il migliore fromboliere da tre è stato Vanuzzo, qualcosa Lardo deve per forza evincere.
Ultima annotazione, le otto infrazioni di passi che in attacco hanno penalizzato i friulani. Non possiamo nemmeno incolpare il modesto duo brindisino, accanito contro DiGiuliomaria e molto permissivo con Corno e Gatto: le infrazioni c’erano, e tutte.
Tutto sommato due punti pesantissimi: occorreva lasciarsi alle spalle la brutta prestazione contro Bergamo, al Benedetti, e guardare avanti. Presto sarà tempo di post-season e vincere partite tirate come stasera migliora esperienza, autostima e classifica