… e dire che la nostra Regione è lembo di terra piccino assai per azzardare la parola “viaggio”! Giriamo, allora, per una volta il binocolo all’incontrario e poniamoci nell’ottica di aver davanti un orizzonte tutto da esplorare, fecondo di sorprese e meraviglie inattese in cui ci imbatteremo solo… biel lant! Così nasce questa nuova rubrica della quale vi presentiamo la prima puntata.
PUNTATA NUMERO UNO. LO ZIO RECALCITRANTE.
Probabilmente, all’inizio, recalcitrante lo fu davvero, il nostro Gian Giuseppe Liruti (1689-1780), quando si trovò a dover abbandonare la quiete e il silenzio del convento di Sant’Antonio a Gemona – dove alloggiava e dove poteva dedicarsi ai suoi studi di storia e di letteratura in pace e con la massima concentrazione – per ritornare nel 1753 al borgo natìo e accudire i suoi dodici nipoti orfani nonché governare le notevoli proprietà di famiglia.
Il riferimento è il suggestivo borgo di Villafredda, vicino a Loneriacco di Tarcento (UD).
Al visitatore odierno che abbia la buona sorte di accedere al sito – aperto al pubblico per generosa disponibilità degli attuali proprietari solo in poche e speciali occasioni dell’anno, quali ad esempio quella occorsa a fine giugno e dedicata a installazioni d’arte, conferenze, mostre – mercato di prodotti della terra e di artigianato – si para davanti un quadro ricco di fascino: una serie di edifici in parte ristrutturati, in parte segnati dal tempo, incoronati da buone mura di difesa e un bel camminatoio che regala squarci di belvedere sulla campagna attigua. Ricordiamo che siamo in un paesaggio dolcemente collinare, vellutato e morbido, specie quando le luci del tramonto indorano con una impercettibile velatura ogni forma, amalgamando in un tutt’uno armonioso antiche pietre, giardini minuziosamente curati e austeri profili di torri di guardia e di portoni che vigilano su un passato che ancora vuole raccontarsi agli uomini degli anni Tremila.
Se avete occasione di passare da quelle parti, fermatevi un istante e lasciatevi ammantare da quella speciale atmosfera che compendia il rurale e il signorile, regalando i colori delle grandi ortensie, i profumi dalle bordure di piante aromatiche, i silenzi delle molte stanze oramai vuote ma, al contempo, brulicanti di vite vissute, affari contrattati, fatiche affrontate coi sudori della fronte e delle mani.
Una curiosità: i Liruti sono un casato di antica origine mantovana e di nome, appunto, Mantovani; vissero a Cividale e, in seguito, a Gemona. Solo sul finire del Trecento si trasferirono a Villafredda, che divenne loro feudo. Nel Quattrocento il nome del casato divenne “Liruti” dal diminutivo di “Hilarius”, suo illustre membro.
Attualmente la proprietà risulta divisa tra più intestatari; tra essi spiccano la famiglia Liuti Puicher Biasutti e la famiglia Sello.