I Campionati Europei di calcio sono ormai finiti da un mese e i giocatori che in Francia hanno tenuto alta la bandiera azzurra sono già proiettati, ciascuno nella propria squadra, al prossimo Campionato Italiano, che prenderà il via tra una decina di giorni. Da sabato 20 agosto (quando si giocheranno i primi anticipi di serie A) e per ogni weekend dei prossimi nove mesi, milioni di Italiani affolleranno gli stadi o rimarranno incollati ai teleschermi per seguire le sorti del loro club preferito. Probabilmente se facessimo un’indagine tra i tifosi, soprattutto di sesso maschile, scopriremmo che molti di essi sono stati colpiti dal “male del pallone” fin da bambini, quando si riunivano con gli amici nel campetto sotto casa e tiravano calci ad una palla sgonfia nel goffo tentativo di emulare i loro idoli; vi sono però anche altre due categorie di tifosi, forse più pigri ma non per questo meno appassionati: i primi sono coloro che da piccoli preferivano ricreare un’atmosfera da stadio posizionando su un panno verde i giocatori del Subbuteo™, ma troviamo anche coloro che incontravano gli amici al bar e ingaggiavano sfide all’ultima pallina davanti a un tavolo di Calcio Balilla.
Christian Passaro, trentottenne di Jesolo (VE), aveva sempre fatto parte di questo secondo gruppo, ma non immaginava neppure lontanamente che un giorno la sua passione giovanile si sarebbe trasformata in un’attività agonistica e l’avrebbe addirittura portato ad essere Vicepresidente di un’associazione sportiva.
I lettori più assidui della mia rubrica non si meraviglieranno di certo nell’apprendere che le soddisfazioni che oggi Christian sta raccogliendo con il Calcio Balilla (così come quelle raccolte sulle piste da sci o sul campo per il tiro con l’arco) non sono altro che il giusto premio per aver conosciuto e sopportato i dolori e le sofferenze, fisiche ma soprattutto psicologiche, che si provano quando un incidente all’apparenza banale ti cambia per sempre, obbligandoti a guardare la vita da un’altra prospettiva e a reinventarti un futuro su ruote.
Eh sì, in fondo è stato proprio l’infortunio sul lavoro subìto a maggio 2011 che rendendolo paraplegico ha mandato all’aria tutti i suoi piani e lo ha costretto a ricominciare da zero, ma poiché non tutti i mali vengono per nuocere gli ha anche dato l’opportunità di cercare nuovi stimoli e di scoprire un mondo che prima gli era sconosciuto, quello dello sport paralimpico.
Nel 2014, grazie ad un evento organizzato dall’INAIL e dal CIP del Veneto, Christian usa per la prima volta un monosci, solcando le nevi di Pozza di Fassa (TN); a maggio dello stesso anno c’è anche il “Venezia Sport Festival”, organizzato dagli stessi enti, che offre ai partecipanti diversamente abili la possibilità di provare sedici diversi sport: è in questo contesto che emerge il talento nascosto di Christian nel tiro con l’arco.
Dunque nuove passioni e nuove esperienze, dietro le quali si cela la volontà (senza dubbio più forte e motivante della necessità) di cercare e applicare strategie utili alla resilienza, ovvero ad accettare ed affrontare positivamente una condizione di svantaggio. Proprio per la grinta e la tenacia con cui si aggrappa alla vita, oltre che per le sue origini lagunari, Christian ama paragonarsi alla barena, che è appunto il bordo lagunare, caratterizzato da un suolo pesante, scarsamente permeabile e di composizione limo-argillosa (“suolo salso”); una particolarità della barena è che ospita piante alofile, in grado cioè di sopravvivere in ambienti ad elevata concentrazione salina, quindi in condizioni molto più difficili rispetto a quelle che nei boschi o nei prati favoriscono la crescita della vegetazione “comune”. Purtroppo o per fortuna, dipende sempre dai punti di vista, nella zona di Jesolo Christian non è il solo a vivere una situazione “barenicola”, né a credere nel valore dello sport come strumento di aggregazione, socializzazione e integrazione.
E allora, perché non unire le forze e creare un’associazione sportiva dilettantistica che renda onore alla barena portandone il nome? Questo è il pensiero che più o meno un anno fa ha spinto Christian e altre cinque persone diversamente abili a fondare la A.S.D. Polisportiva La Barena, costituita ufficialmente il 26 agosto 2015.
Al momento la finalità primaria del sodalizio è quella di far conoscere e diffondere il Calcio Balilla (antica passione di Christian e dei suoi amici, come dicevamo all’inizio) tra i portatori di handicap, creando anche occasioni di competizione e confronto, quindi di integrazione, con i normodotati. L’associazione opera principalmente in Veneto ed è l’unica Associazione Sportiva Dilettantistica per la pratica del Calcio Balilla riconosciuta in questa regione; proprio a Jesolo, dove ha sede, La Barena ha organizzato in collaborazione con la Federazione Paralimpica Italiana Calcio Balilla – FPICB, il primo Campionato regionale del Veneto, che ha visto la partecipazione di tredici coppie di giocatori diversamente abili; nell’ambito di questa competizione, svoltasi il 18 giugno scorso, Christian e compagni si sono fatti onore classificandosi primi nel torneo a coppie e terzi nel torneo tra singoli.
Naturalmente però, in questo primo anno di vita non sono mancate le occasioni per “sconfinare”, far sentire la propria presenza e, non da ultimo, ottenere risultati lusinghieri anche in altre regioni italiane; nello specifico, mi riferisco alla trasferta di Milano del 17 e 18 ottobre 2015 per gareggiare (e vincere lo scudetto, se così si può dire!) nel Campionato Italiano di serie B e a quella romana del 9 – 11 aprile 2016 per partecipare alle selezioni per la Maglia Azzurra e dare il proprio atleta migliore alla Nazionale Italiana Calcio Balilla.
I successi che ho appena menzionato sono certamente motivo d’orgoglio per il Direttivo e per tutti i soci de La Barena (che ad oggi sono quindici, tutti attivamente impegnati nella pratica del Calcio Balilla), ma non rappresentano un punto d’arrivo; al contrario, questa partenza promettente funge soltanto da propulsore, è un incoraggiamento per migliorarsi e crescere sempre di più.
Già nel prossimo anno, La Barena conta di ampliare il numero dei soci, possibilmente includendo persone normodotate (si stanno già mettendo i ferri in acqua per un progetto di integrazione sportiva da realizzare insieme alla FPICB) o con disabilità diverse da quelle degli attuali iscritti, magari “aprendosi” anche alle disabilità intellettive. Tuttavia, per poter accogliere i nuovi soci come meritano, occorre prima soddisfare alcune esigenze pratiche: già adesso, con appena quindici giocatori che due volte a settimana prendono parte agli allenamenti, i tavoli adattati sui quali poter giocare non bastano per tutti, ne servirebbero almeno altri due; naturalmente, per piazzare i nuovi tavoli ci sarebbe bisogno di più spazio, quindi di una sede più grande rispetto a quella attuale, condivisa con l’A.S.D. Remiera Città di Jesolo e ubicata in via Piave Vecchio presso il centro commerciale “I Giardini”: al momento il Comune sta vagliando diverse possibilità e l’Assessore allo Sport, in un recente incontro con il Direttivo de La Barena, ha garantito che si arriverà ad una soluzione al più presto. Anche i tavoli che si utilizzano attualmente andrebbero rimessi a nuovo con stecche di omini e palline di ricambio; poi ci vorrebbero dei computer, indispensabili per gestire al meglio le attività istituzionali dell’Associazione, opuscoli e volantini da distribuire in occasione dei vari eventi e, se possibile, anche un gazebo dotato di impianto audio, che potrebbe essere montato di volta in volta nelle Unità Spinali degli ospedali, o nelle location delle fiere e delle manifestazioni, non soltanto sportive, alle quali La Barena sarà invitata a partecipare.
Sicuramente il sodalizio continuerà a prendere parte agli eventi del progetto “Happy Hand in Tour”, il cui target sono gli utenti dei centri commerciali del Veneto, che in questo modo possono entrare in contatto con lo sport per disabili mentre fanno shopping; inoltre La Barena non mancherà di collaborare con il Comune di Jesolo per la realizzazione di una “cittadella dello sport” accessibile a tutti, né di partecipare alla Festa di primavera e a quella d’autunno, organizzate dal Comune stesso.
Eh sì, perché ora come ora l’intento dell’associazione è proprio questo: farsi conoscere ed apprezzare “in casa” e nelle regioni confinanti, se non addirittura in tutta Italia, per i successi ottenuti al tavolo da gioco, ma soprattutto per la sua filosofia, quella di concepire lo sport come strumento di recupero e riabilitazione, integrazione e aggregazione; da un evento sportivo infatti possono nascere nuove amicizie e sempre per suo tramite si possono abbattere delle barriere, mettendo finalmente tutti sullo stesso piano.
Proprio per non tradire la sua mission (e per diventare “Polisportiva” di nome e di fatto), in un prossimo futuro La Barena punta ad accrescere l’offerta sportiva da proporre a soci e simpatizzanti, affiancando al Calcio Balilla anche l’handbike, il ping-pong e, perché no, il tiro con l’arco (allora forse non è un caso se tra i numerosi progetti ai quali Christian e compagni stanno lavorando c’è anche l’organizzazione di un evento che coinvolga un’associazione di arcieri!).
Che dire di più? In quel di Jesolo la voglia di fare è tanta, a dispetto della calura estiva. Con il tempo, speriamo diventino tante anche le imprese, organizzazioni e istituzioni che credono in questo gruppo di amici e nei loro sogni e che pertanto sono disposte ad aiutarli concretamente attraverso una sponsorizzazione o una donazione liberale; solo in questo modo La Barena non rischierà di scomparire lasciando i suoi soci (quelli effettivi, ma soprattutto quelli potenziali) in balia delle correnti, ovvero di un sistema sociale sempre più globalizzato e omologato, quindi sempre meno attento ai (bi)sogni di coloro che vivono in condizioni diverse da quelle standard.
In attesa del lancio di un sito web ufficiale, che verrà creato non appena le risorse finanziarie e umane disponibili lo consentiranno, invitiamo tutti gli imprenditori interessati a sostenere economicamente le attività de La Barena, ma anche tutti coloro che vogliono conoscere più da vicino l’associazione, a visitare le pagine Facebook La Barena e A.S.D. Polisportiva La Barena, dove è possibile trovare i dettagli di contatto del team, fare il tifo inviando messaggi di incoraggiamento e, naturalmente, gioire in diretta (o quasi) per ogni goal segnato!