Di questi tempi non è raro sentir parlare di aziende che chiudono i battenti a causa della crisi, che non riescono a resistere perché surclassate dalla concorrenza o messe inginocchio dalla pressione fiscale; oggi però voglio raccontarvi una storia diversa, in buona parte ancora da scrivere, ma con un inizio molto promettente.
Tutto comincia nel 2008 tra le colline di Sarcedo, in provincia di Vicenza; qui, un gruppo di amici accomunati dall’amore per il proprio territorio e dalla passione per il vino di qualità decide di fondare un’azienda un po’ “sui generis”, nella quale trovino impiego metodi di coltivazione biologica e specifiche tecniche di biodinamica: così nasce l’azienda vitivinicola “La Costa”.
Nei primi tre anni di attività l’azienda riscuote un buon successo, soprattutto per la qualità del suo vino, rigorosamente DOC; per questa ragione nel 2011 i soci decidono di ampliarla, acquistando nuovi terreni, nei quali è compreso anche un rustico da ristrutturare. Oggi, a quattro anni di distanza, la superficie aziendale si estende per quindici ettari, dieci dei quali sono riservati ai vigneti, mentre gli altri cinque ospitano uliveti, frutteti e prati.
Fin qui la storia dell’azienda vitivinicola “La Costa” potrebbe sembrare quella di una realtà come tante, magari nata sotto una buona stella, ma non particolarmente singolare; invece, dal 2014 questa è diventata una storia di amicizia e coraggio, solidarietà e lungimiranza: infatti, dall’inizio dello scorso anno l’azienda vitivinicola si è trasformata in Fattoria Sociale, con l’obbiettivo di offrire a giovani e adulti disabili e/o socialmente svantaggiati la speranza di un futuro più luminoso.
Attualmente la Fattoria ospita cinque ragazzi di età compresa tra i 25 e i 40 anni, con disabilità fisica (lieve) o intellettiva; nei mesi scorsi però ha accolto anche un rifugiato con un permesso umanitario e a breve conta di poter inserire nel suo organico anche ex carcerati, ex tossicodipendenti o ex alcolisti. Tutti i ragazzi entrano in azienda come volontari o a seguito di una convenzione tra l’azienda stessa e il Servizio di Inserimento Lavorativo gestito dall’Azienda Socio-Sanitaria n° 4 – Alto Vicentino, competente per territorio; in quest’ultimo caso, valutando attentamente le capacità di ognuno e quindi le mansioni che più gli si confanno, si può optare per un progetto di integrazione socio-lavorativa (non remunerato) o per un tirocinio con “borsa lavoro”.
Conoscere le diverse modalità di inserimento dei ragazzi nella realtà dell’azienda vitivinicola “La Costa” è certamente importante per capire che questa è una realtà eterogenea e del tutto particolare, ma ciò che conta davvero è che si tratta di un ambiente molto stimolante e capace di favorire percorsi di arricchimento per tutti: non solo per i ragazzi di volta in volta ospitati, ma anche per il personale che li segue (composto da figure “miste”, alcune preparate nel settore vitivinicolo, altre esperte in ambito educativo e sociale), per la comunità di Sarcedo e per il territorio circostante.
In un clima sereno e tranquillo, quasi familiare, ognuno riesce ad esprimere al meglio le proprie capacità, diventando a suo modo un ingranaggio essenziale per il corretto funzionamento del motore, cioè dell’azienda stessa. E per essere un motore ancora in rodaggio la Fattoria Sociale “La Costa” va piuttosto forte: al momento si producono quattro diversi tipi di vino DOC (il rosso Masot Merlot e i bianchi Vespaiolo Superiore, Prosecco Extra Dry e Calumei Spumante Brut), per un totale di circa ventimila bottiglie l’anno.
Ciascuna di queste ventimila bottiglie è unica e inimitabile, proprio come il ragazzo che di volta in volta è incaricato di disegnarne l’etichetta; appena pronte, le etichette vengono apposte sulle bottiglie dai ragazzi stessi, che provvedono anche alla sigillatura con la capsula e al confezionamento del prodotto. L’etichettatura è senza dubbio l’attività che più coinvolge i ragazzi della Fattoria Sociale, ma non è l’unica: all’occorrenza essi sbrigano anche piccoli lavori in campagna e nell’orto; in un futuro non troppo lontano, potrebbero addirittura trovare occupazione nel frutteto e nell’uliveto, come pure avere un ruolo da protagonisti nella vendita dei prodotti o nelle degustazioni con i clienti. Si sta inoltre meditando di ristrutturare adeguatamente un piano del rustico annesso ai terreni di proprietà dell’azienda, cosicché anche i disabili (siano essi turisti o ragazzi inseriti in azienda) possano soggiornarvi senza difficoltà.
Insomma, le idee non mancano e i promotori di questo progetto sono pronti ad affrontare nuove sfide, anche di carattere economico, se queste portano ad una progressiva crescita e affermazione della Fattoria Sociale “La Costa” sul territorio e quindi a maggiori opportunità di integrazione e socializzazione per coloro che la frequentano. Ne sa qualcosa il signor Osvaldo Tonello, uno dei soci della cantina che, nella speranza di un futuro migliore per suo figlio Giovanni e per tutti i disabili gravi come lui, sta investendo molto nel progetto.
Al momento la Fattoria Sociale “La Costa” non riceve finanziamenti esterni, i costi di gestione vengono coperti esclusivamente grazie alla generosità dei soci e alla vendita dei prodotti, eppure all’interno della Fattoria c’è sempre spazio per la solidarietà: infatti, in attesa che la Fattoria diventi completamente autosostenibile, una seppur minima parte dei proventi derivati dalla vendita del vino è impiegata a sostegno del Centro Educativo Occupazionale Diurno “Casa Enrico”. Questo centro, gestito dall’associazione “Filo di Seta ONLUS” (fondata proprio da Osvaldo Tonello e da sua moglie Luisa) e inaugurato il 3 aprile 2006 a Fara Vicentino (VI), accoglie quattordici ragazzi disabili in età post-scolare e offre loro un’ampia gamma di attività finalizzate allo sviluppo di specifiche autonomie, capacità relazionali o abilità propedeutiche all’inserimento lavorativo.
La Fattoria Sociale e l’associazione “Filo di Seta ONLUS” collaborano anche a progetti trasversali, quali ad esempio l’organizzazione di mostre ed eventi che hanno lo scopo di far conoscere entrambe le realtà, ma soprattutto di far sentire i ragazzi disabili parte integrante del territorio e della comunità in cui vivono.
A onor del vero, la comunità di Sarcedo sembra proprio apprezzare il lavoro svolto nella Fattoria Sociale “La Costa”, o forse è più corretto dire che ne apprezza i risultati; ma d’altronde, come disdegnare un vino di qualità che profuma di fiori, di frutti e… di solidarietà? Se anche voi non vedete l’ora di assaggiarlo, o se volete semplicemente saperne di più sulla Fattoria Sociale, il primo passo da compiere è senz’altro quello di visitare il sito http://www.fattoriasocialelacosta.com/: qui troverete tutte le informazioni utili per conoscere meglio questa realtà produttiva che, seppur ancora nuova e del tutto peculiare, ci auguriamo diventi presto un modello da imitare!