Se dipingessimo quel che è accaduto domenica scorsa terra di Toscana, in quel di Empoli, laddove l’Udinese ha perso malamente subendo soltanto un gol dal mero punto di vista numerico, come una serie TV, la etichetteremo sin da subito come una serie horror. Quantomeno a giudicare dal suo incipit, che ha visto l’Udinese facicchiare a stento per un solo tempo per poi farsi soffocare dall’avanzare empolese nella seconda frazione di gioco, laddove i toscani erano nettamente prevalenti sull’Udinese dal punto di vista dell’atletismo e della visione di gioco. Facciamo finta quindi che il “numero zero” della serie sia stato pensato come l’inscenazione di un brutto sogno, e quindi cerchiamo di parlarne si, ma con il puro intento di rimuoverne i frammenti di memoria nocivi. Dunque, l’Udinese del primo tempo non è dispiaciuta. Quale unico problema palesava soltanto la netta frattura dal punto di vista tattico e delle distanze in campo che intercorreva tra centrocampo e attacco, ma questo è il solito problema degli ultimi tempi che contiamo trovi una soluzione prontamente applicabile per conseguenza delle ultime mosse legate al mercato, ma di questo parleremo poi. Ora dobbiamo domandarci una volta in più se esista beneficio dallo schierare un attaccante che quando gli arriva il pallone lo sboloogna di prima – ma questa in questo caso non è certo una virtù – ed in maniera un poco sullo schizofrenico andante, e questo è segnatamente un truce punto a sfavore che si ripercuote tutto sulle possibilità di andare in gol, e quindi di produrre calcio compiuto, della squadra. E immediatamente dopo aver parlato della ben celata utilità di Duvan Zapata passiamo a dire che il periodo di eclissi – speriamo estemporanea, che sta vivendo il suo compagno di reparto offensivo Ciryl Therau è anche giustificabile ad un giocatore che tra ben pochi anni, due o forse tre, potrà pensare di appendere gli scarpini al chiodo causa il fisiologico raggiungimento dei limiti di età anagrafica, al quale si accompagna il già ravvisabile decadimento delle prestazioni dal punto di vista psicofisico. Therau è avanti con l’età, anche se più dignitosamente cerca di fare il possibile ed in parte ci riesce. Non possiamo pretendere da un giocatore veterano che tolga le castagne dal fuoco per conto dell’intera squadra tenendo in piedi da solo l’intero reparto. E da qui si deduce l’immediato bisogno di garantire un pronto ricambio in seno all’attacco bianconero che necessita di forze fresche. E a questo punto gli addetti ai lavori che probabilmente ci leggono pure diranno – a pieno diritto, sia chiaro – per le soluzioni di mercato ci stiamo attrezzando. E proprio a questo dobbiamo fare un plauso alla dirigenza bianconera, che con due sole mosse ottimamente assestate è già in grado di garantire un futuro certo alla squadra che potrà colmare già dalla prossima stagione o anche ben prima le falle di organico, sopperendo già da questi tempi ma sicuramente dalla stagione ventura alle problematiche dell’Udinese di oggi che manca di alcuni punti di riferimento per i due reparti principali. Parliamo ovviamente del centrocampo e dell’attacco, laddove per la mediana la società andrà a garantire sin da subito un uomo capace di rappresentare l’elemento d’equilibrio e di riferimento per l’economia del gioco bianconero. Questo giocatore risponde ovviamente al nome di Gnoukouri, giocatore che la società bianconera ha già sapientemente preso in prestito dall’Inter e che potrà pure acquisire a titolo definitivo nel prossimo futuro abbastanza immediato, versando i 4 milioni circa richiesta dalla società nerazzurra che garantirebbero all’Udinese la proprietà del giocatore, sempre a Suning e soci piacendo la cosa. Per l’attacco invece l’Udinese andrà a puntellare e svecchiare il reparto probabilmente confermando alcuni giovani che già gravitano nell’orbita bianconera tra i quali l’assai promettente croato Perica, ed inserendo come è già noto un uomo pur giovane ma di già sicura affidabilità qual’è Kevin Lasagna, prelevato per una cifra invero non eccessiva dal Carpi nei confronti della quale società l’Udinese vanta come probabilmente già noto ottimi rapporti già consolidati. E così l’Udinese nell’immediato risolverà il problema di chi deve reggere il reparto centrale con l’acquisizione del crak tecnico del futuro già svezzato dall’Inter e quindi pronto a caricarsi sulle spalle nella misura in cui l’età glielo può permettere le ingenti responsabilità legate alla regia centrale del gioco bianconero, prendendo già da ora il possesso del suo fulcro. Per l’attacco invece l’Udinese dovrà attendere ancora qualche mese, ma intanto le soluzioni idonee a sopperire al fabbisogno intermedio in termini di organico specifico le ha già, grazie all’acquisizione di due promettenti pedine per la zona avnazata del proprio rooster. E così con una regia di primo livello che metterà da subito le cose a posto laddove serve chissà che non si vadano a porre le basi per un consolidamento delle dinamiche intermedie tra i reparti principali che consenta all’Udinese di fare un gioco da Oscar quantoprima, visto che i suoi problemi in fase di rifinitura andrebbero così a risolversi in due sole mosse. E come sappiamo i problemi di rifinitura sono gli unici residui per l’Udinese, che così una volta che avrà messo a posto pure le sue gambe garantendosi una autonomia fisica che la ponga alla pari con le altre concorrenti dirette di classifica potrà lanciare una volta per tutte il guanto di sfida, rituffandosi con pieni numeri effetti, e quindi a piene mani su un campionato che sinora l’ha vista parzialmente emarginata solo in ragione di quelle poche qualità facenti difetto sulle quali in precedenza abbiamo ampiamente discusso, approfondendone l’incidenza e le possibili soluzioni atte a risolvere alla radice le varie problematiche, che con l’arrivo di Gnoukouri ora e di Lasagna tra qualche mese sembrano proprio essere risolte o pienamente risolvibili. All’Udinese di Delneri ora manca quindi soltanto un certo numero di kilometri da fare tutti assieme che garantiranno il pieno inserimento, incardinamento ed integrazione dei nuovi permettendo di fare esperienza. Per il resto il tagliando all’Udinese di Delneri sarà completato, e a quel punto dovrà arrivare soltanto – a Dea Bendata piacendo, il beneficio dei punti utili ad alimentare il funzionamento della macchina bianconera e le sue ambizioni di successo, che finalmente potranno viaggiare di pari passo con quelle delle concorrenti dirette ad un traguardo che potrebbe essere non soltanto quello di una salvezza pur comoda ma pur sempre meno appagante di traguardi ben diversi che garantiscono ben altra visibilità sulla scena globale.
Articolo di
Valentino Deotti
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