Di libri su come convincere gli altri a fare ciò che vogliamo ce n’è a pacchi. Ci sono libri che nello specifico sono dedicati ai lavoratori e insegnano come vendere qualcosa o come “vendersi” (indimenticabile una delle scene di “The Wolf of Wall Street” dove Leonardo di Caprio insegna che, per riuscire a vendere qualcosa, è necessario creare nel compratore il pensiero di averne bisogno, utilizzando in questo caso una penna), libri per gli innamorati (ovvero che insegnano come conquistare qualcuno o sedurlo), libri per la gente comune che in definitiva vuole solo imparare a difendersi dalle trappole mediatiche.
Una delle tecniche migliori resta senza dubbio quella utilizzata da Di Caprio nel film sopracitato: creare il bisogno. Questa tecnica è comune a tutti i libri sulla persuasione e funziona sia in ambito commerciale che in ambito privato. In ambito commerciale è quasi superfluo dire come e perché funziona. Il pensiero di un oggetto si insinua nella tua mente, pensi che sia normale averlo, pensi che tutti ce l’abbiano ( e qui viene a galla un’altra questione: se tutti ce l’hanno ci dev’essere un motivo. Un po’ come una scimmia che mangia una bacca solo se vede un’altra mangiarla. Appartiene al nostro DNA) ergo: finisci per comprarlo perché nella tua testa ormai ti pare assurdo rinunciarvici.
Nel privato la questione diventa ancora più divertente. Molti libri spiegano come in questo caso non sia assolutamente necessario creare un vero e proprio bisogno. Bisogna solo portare la “vittima” designata a rendersi conto di quella necessità e, in quel momento, offrirgli ciò di cui è carente. Ovviamente non si tratta in questo caso di beni materiali: se un 50enne regala una collana di diamanti a una 20enne in cambio di “altro”, questo evidentemente non è un abile seduttore e sicuramente la ragazza non è stata sedotta. Si tratta semplicemente di una alquanto puerile compravendita. Si parla quindi di esigenze che vanno oltre il materialismo o i bisogni biologici. Si parla di una bella ragazza, magari intelligente, ma che viene vista solo ed esclusivamente per la sua bellezza. E di un ragazzo che, rendendosi conto che questa vorrebbe essere considerata soprattutto per il suo cervello, è così scaltro (in modo magari disonesto, ma pur sempre scaltro) da ascoltarla per ore disquisire su Hegel e Schopenhauer.
Allo stesso modo, si parla di un ragazzo dedito ai libri, intelligente, magari con un fisico gracilino, a cui nessuna ragazza presta particolare attenzione e di una ragazza che, per garantirsi i suoi favori, punta sulla sua fisicità e sul farlo sentire un Dongiovanni.
I fondamenti di questi libri generalmente sono questi. Se i consigli che danno siano corretti o meno è ovvio che sta a ciascuno deciderlo. Ciascuno quindi sceglierà solo quello che lo farà stare meglio. In fondo anche noi, in un modo abbastanza strano, ci seduciamo da soli.