Cos’è l’amore? È la domanda a cui tutti i più grandi pensatori hanno invano cercato risposta. Non ho certo io la pretesa di descriverlo, di dargli una vita sintattica ma vi chiedo perdono, sono in quarantena e null’altro ho da fare.
Partirò da un dato certo, inconfutabile: l’amore è intangibile, essenza irrazionale e famelico, cioè necessita di essere nutrito in continuazione. Come? Non di cose materiali, si nutre di se stesso. Solo l’amore nutre l’amore. Possiamo quindi affermare che l’amore è cannibale.
Quindi l’amore è innaturale? Ragioniamo liberamente, senza porre la morale dell’uomo come verità assoluta ma osservando il “sistema” mondo nella sua complessità. Esistono insetti che dopo l’accoppiamento si nutrono dei propri partner. La mantide religiosa o la vedova nera ad esempio.
L’amore cannibale è dunque una conseguenza logica della biodiversità.
Possiamo allora affermare che l’amore che divora altro amore per sopravvivere sia moralmente accettabile.
Ma allo stesso tempo l’amore è irrazionale. Sfugge i prìncipi della logica e ci spinge a volteggiare come equilibristi sul filo che separa ragione e follia.
In questo circo dell’indefinibile emotivo, lui è l’attrazione principale, l’artista che (tenendoci col fiato sospeso), ci rivela il limite fisico oltre al quale possiamo spingerci. L’amore è anche rivelazione.
È una rivelazione che si autoalimenta.
L’amore è imperituro, cioè non muore. Vive nei fiori che ogni giorno gli innamorati portano sulle tombe degli amati scomparsi. Vive nei gesti quotidiani che facciamo verso chi amiamo, nei pensieri con cui soddisfiamo la fame di chi ci ama per alimentare e rivelare all’altro il nostro sentimento. L’amore è quindi un’infinita rivelazione che si autoalimenta.
L’amore è forza motrice, ci spinge ad azioni che sconfiggono paura e pigrizia, è forza che ci fa sopportare il dolore, ci fa ignorare la sofferenza se questa aiuta la persona amata ad essere felice.
L’amore è forza infinita di rivelazione che si autoalimenta.
Nel mondo tutto si crea e nulla si distrugge. Tutto ciò che muore nutre nuova vita. La vita è forza infinita di rivelazione che si autoalimenta.
Quindi l’amore è vita.