Punto Bianconero inaugura oggi, con il presente “numero zero” un nuovo spazio di commento sugli appuntamenti agonistici che verranno. Spazio editoriale destinato ad uscire soltanto su udineseNEWS.it e su Nordestnews.com. Uno spazio per commentare gli accadimenti intercorsi nell’ultima parte della settimana in corso e le dichiarazioni del fine settimana, oltreché tutte le notizie del week-end che porta alla successiva gara dell’Udinese. Una occasione per rammentarci, giusto per questa prima puntata odierna della Rubrica speciale che prenderà il nome di “Punto Bianconero Week-End, quelle che sono le impellenze proprie di una udinese che ha ormai sdoganato un ciclo di incontri importanti per addentrarsi in un altro, forse ancora più impegnativo e quindi coinvolgente rispetto al precedente. Chiusa la precedente serie di incontri che doveva servire per raggranellare punti al cospetto delle concorrenti dirette, l’Udinese che ora è fortificata dall’aver acquisito la totale padronanza di un sistema di gioco che fortemente le si addice, deve concentrarsi ora su una serie di problemi che attengono all’approccio alla gara e al livello di concentrazione specifica che la squadra riesce a raggiungere in determinati frangenti del gioco. Ora è venuto proprio il momento ideale per puntare l’indice sul principale problema che rimane da dipanare riguardo alla squadra di Delneri che per il resto ha ampiamente dimostrato di possedere una adeguata serie di sinergie vincenti. Ora non resta che parlare del più grande difettaccio dell’Udinese di oggi, ossia quella preoccupante inconcludenza in fase offensiva che non permette all’Udinese di ottenere i dovuti frutti in termini di partite vinte e punti. Non ci si può proprio permettere, mai ma soprattutto in tempi come quelli che corrono, di butttare al vento all’incirca il 65/70 percento delle occasioni che capitano in fase offensiva, giusto perché come si direbbe usando una metafora alla squadra non funziona l’orologio. Da qualche tempo i sincronismi propri dell’ultima parte dell’azione bianconera dimostrano di non funzionare, vuoi perché gli attaccanti destinatari dell’ultimo passaggio sbagliano proprio del tutto i propri tentativi di inserimento, vuoi perché questa Udinese ha tralasciato l’utilità di implementare una figura in grado di dettare con grande precisione i tempi dell’inserimento agli attaccanti. L’Udinese è per così dire orfana della figura del cosiddetto trequartista, stranamente non implementata da mister Delneri nel suo sistema di gioco. Questa sarebbe proprio una figura chiave in grado di armonizzare le azioni bianconere, poiché in presenza di un soggetto intermedio latitante tra centrocampo ed attacco verrebbe meno la frattura sussistente con l’attuale schema tra i due reparti. L’indispensabile funzione di raccordo tra i due reparti che generano l’azione offensiva potrebbe essere assolta da uomini che possono tranquillamente rispondere alle credenziali proprie di Rodrigo De Paul, Seko Mohammed Fofana, Jacob Jankto, o perché no, di un uomo giunto direttamente dalla campagna acquisti di gennaio e magari scelto ab hoc tra una rosa di nomi per ricoprire questo ruolo specifico di figura intermedia creativa. Senza questa figura purtroppo i vari attaccanti del reparto avanzato bianconero rischiano di non venire serviti in maniera appropriata, con il rischio che l’azione offensiva bianconera perda decisamente di scientificità andando a dipendere da una serie di casualità, con uomini come Therau e Zapata che resterebbero da soli e a volte, come nel caso del centravanti colombiano in prestito dal Napoli, in preda agli evidenti limiti tecnici individualmente denotati. E’ già troppo tempo che emergono le difficoltà dello stesso Zapata nel finalizzare in maniera adeguata le azioni in ragione di evidenti difficoltà nel controllo del pallone, in specie allorquando ci si debba affidare a conclusioni di prima intenzione. Senza l’armonicità conferita all’azione da detta figura di “interditore offensivo” ne trae sicuramente evidente pregiudizio la prolificità offensiva della squadra bianconera, e in un periodo nel quale i gol serviranno a fare il maggior numero di punti contro squadre sicuramente più prolifiche della squadra friulana non ci si può certo permettere il fatto che l’attacco non possa beneficiare di adeguati rifornimenti. Non ci si potrà più permettere di gettare al vento occasioni nella misura in cui lo si è fatto nella gara contro l’Inter al Friuli, ed è quindi il momento che l’intera fase offensiva bianconera venga resa più completa dalla figura di raccordo prima definita, utile a conferire compiutezza e coerenza ad una fase d’attacco che non potrà restare così slegata ed improduttiva ancora per molto, nello stesso momento in cui bisognerà avere una redditività offensiva idonea a superare formazioni dotate di ben maggiore intensità offensiva e prolificità. E bisognerà imperare molto bene a essere più gol, per resistere il più possibile con risultati in linea con le attese in una fase che durerà diversi mesi, visto che l’Udinese potrà tornare a respirare affrontando formazioni alla sua portata solo e soltanto da marzo inoltrato. Magari sino da domani pomeriggio, perché sennò squadre del calibro della Roma che affronteremo per l’appunto nell’appuntamento di Domenica 15 non si battono, e di questi tempi quindi i punti necessari per portare a termine degnamente una stagione conseguendo quantomeno l’obiettivo minimo della salvezza difficilmente si fanno. A meno che non si impari a non essere spreconi come un tempo: da subito.
Articolo di
Valentino Deotti
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