“Difficile descrivere le mie emozioni in questo periodo di isolamento, che per me era anche una pausa in attesa di trovare una nuova squadra.
Amici, sorrisi, litigi, pensieri e paure, rancori e gioie, vittorie e sconfitte dei miei 18 anni di carriera mi giravano per la testa senza trovare pace. Ho vissuto un sogno, quello che speri da piccolo e si trasforma in realtà. (…)
Voglio ringraziare tutti: i tifosi, le società di calcio, tutte le persone che mi hanno affiancato e voluto bene, i miei procuratori, i compagni e gli allenatori, che mi hanno fatto sentire la loro presenza durante il mio percorso professionale e inondato di messaggi in questi giorni (…)”.
Con una lunga e sentita lettera pubblicata qualche giorno fa sui propri profili social, Alessandro Matri ha annunciato l’addio al calcio giocato dopo ben 18 anni di professionismo; l’attaccante classe 1984, nel corso della sua carriera ha vestito le maglie di ben 11 società diverse (Prato, Lumezzane, Rimini, Cagliari, Juventus, Milan, Fiorentina, Genoa, Lazio, Sassuolo e Brescia), con un complessivo di 440 presenze e 116 reti segnate; fra il 2011 e il 2015 ha inoltre vestito la maglia della nazionale azzurra per 7 volte, andando a segno soltanto in una circostanza, più precisamente 1nella gara d’esordio (Ucraina-Italia 0-2), disputata sotto la gestione di Cesare Prandelli.
Il Centravanti puro è noto soprattutto per le sue indubbie qualità per quanto attiene ai movimenti offensivi ed ai tempi di inserimento; dotato di una discreta abilità nella fase di pressing, amava attaccare la profondità muovendosi con grande sacrificio lungo l’intero rettangolo di gioco. Esperienza per lui significativa fu senza dubbio quella di Cagliari (2007-2011), piazza in cui avvenne la sua definitiva consacrazione, giocando ben 125 partite, segnando 36 reti totali e piazzandosi al quinto posto nella classifica dei marcatori migliori di sempre della società sarda. Da non dimenticare poi le stagioni disputate con addosso la casacca bianconera della Juventus (2011-2013; 2015); grazie a quest’ultima infatti l’attaccante lodigliano ha fatto registrare il suo record personale di marcature in una sola stagione (20 gol), ha fatto il suo esordio nelle competizioni europee ed ha vinto ben due scudetti, due Supercoppe Italiane ed una Coppa Italia.
Figura fondamentale per la sua crescita personale e soprattutto professionale fu indubbiamente quella del tecnico livornese Massimiliano Allegri, che lo valorizzò sia in terra sarda che alla guida dei pluricampioni d’Italia, contribuendo in maniera significativa al suo exploit.
L’oramai ex attaccante numero 32, ha infine concluso dicendo: ” Non so cosa mi aspetterà, ho tante idee, speranze e voglia di fare, ma una cosa è certa… non vi dimenticherò mai. Grazie!”
Quale sarà dunque il futuro di Alessandro Matri? Rimarrà nel mondo del pallone, si dedicherà alla famiglia a tempo pieno oppure darà finalmente sfogo alla sua seconda più grande passione, il ciclismo? A voi varie ed eventuali ipotesi sul suo futuro.
Samuele Marcon