Nell’attesissima semifinale europea giocata ieri, l’Italia batte la Spagna e si aggiudica l’accesso alla finale. Il confronto mozzafiato tra le due sfidanti, ha emesso il suo verdetto solo al termine della lotteria dei rigori, in una gara di estrema sofferenza per gli azzurri, ulteriore banco di prova dell’enorme compattezza di gruppo nei momenti di difficoltà.
E’ avversario ostico la squadra di Enrique, abile, veloce, precisa nel palleggio e sapientemente disposta in campo dal suo condottiero; l’alta linea di pressione degli iberici, causa più di qualche grattacapo ai ragazzi di Mancini, che non riescono ad avviare l’azione dal basso come di consueto, causa proprio la marcatura stretta sui nostri metronomi di centrocampo, vale a dire Jorginho e Verratti, mai liberi di far girare il pallone in tranquillità. Gli azzurri, dunque, cambiano i piani e si affidano perlopiù al lancio lungo in direzione del centravanti, nel tentativo di sorprendere alle spalle la retroguardia spagnola. E’ proprio così che la gara si sblocca, con Chiesa che, all’ora di gioco, raccoglie un rimpallo favorevole e lo trasforma in oro, insaccando con un tiro a giro sul secondo palo; rimane pietrificato l’incolpevole Unai Simon. In seguito al vantaggio, l’Italia si arrocca a difesa della propria metacampo, mentre la Spagna si getta a capofitto alla ricerca del pareggio, senza però rinunciare ai suoi principi; la perseveranza dei nostri avversari, porta i suoi frutti: il pareggio arriva al minuto 80′ per mano di Morata, liberatosi dalla marcatura in seguito ad un pregevole triangolo sullo stretto. I tempi regolamentari si concludono dunque sul punteggio di 1-1. Lo stesso si avvale anche per i supplementari, terminati a reti bianche ma non senza sofferenza per gli azzurri, tenuti a galla da uno strabiliante Donnarumma. Quest’ultimo, decisivo anche in occasione della successiva lotteria dagli undici metri, neutralizzando il penalty di Morata, errore che si aggiunge a quello iniziale di Dani Olmo. Il rigore decisivo spetta a Jorginho, il quale, con la freddezza che solo i grandi campioni hanno, insacca dolcemente un pallone dal peso pari ad un macigno. E’ festa azzurra dunque a Wembley, teatro nel quale, nel corso della serata, sono andati in scena due grandissimi omaggi: quello in onore dell’immensa Raffaella Carrà, scomparsa di recente – e quello dei compagni per Leonardo Spinazzola, grande assente della sfida, in seguito al grave infortunio di cui abbiamo già trattato.
Complimenti dunque alla compagine di Enrique, la prima sinora a mettere in seria difficoltà l’Italia in questa competizione, dominando la gara per larghi tratti, soprattutto attraverso la qualità e la rapidità del palleggio. Le più grandi congratulazioni vanno però alla nostra nazionale, che ha saputo soffrire da squadra, compattandosi nelle difficoltà come solo un grande gruppo sa fare, cinico, freddo e spietato quando si presenta l’occasione di colpire. Anche se in maniera forse inaspettata, ora possiamo urlarlo a squarciagola…SIAMO IN FINALE!!!
Samuele Marcon