Dopo ben 52 anni di astinenza, l’Italia ritorna campione d’Europa, battendo in finale l’Inghilterra. Analogamente a quanto successo in semifinale contro la Spagna, i tempi regolamentari si sono conclusi sul punteggio di 1-1, trascinando la gara ad oltranza. Il verdetto è stato decretato al termine della lotteria dei rigori, ed ha visto trionfare contro ogni pronostico la corazzata di Mancini, in fibrillazione al momento della premiazione nel suggestivo teatro di Wembley.
E’ inizio choc per gli azzurri in occasione dell’ultimo atto; ad appena 120 secondi dall’inizio del match, sono gli uomini di Southgate a passare in vantaggio, con Shaw che raccoglie uno splendido traversone di Trippier, insaccando agevolmente a due passi dall’ estremo difensore. Nel primo tempo la squadra di Mancini è contratta, fatica a mantenere le distanze giuste ed a creare occasioni da gol, eccezion fatta per qualche singola fiammata di Chiesa. Nella ripresa la musica cambia; Berardi rileva un mediocre Immobile, mentre Cristante prende il posto di Barella, ampiamente in riserva di energie. L’Italia comincia così a macinare gioco, più precisa e veloce nei passaggi e molto abile a superare il primo blocco di pressing della corazzata inglese. Il calcio d’angolo insaccato da Bonucci da vero rapinatore dell’area, al minuto 67′, è l’episodio che premia la costante iniziativa azzurra, vogliosa di tenere tra le mani il pallino del gioco dopo aver riequilibrato il punteggio. La gara si mantiene in equilibrio sino al termine dei novanta minuti; lo stesso si avvale per i tempi supplementari, in cui l’attenta retroguardia capitanata da Chiellini, smorza alcune incursioni pericolose del velocissimo Sterling. La finale dall’atmosfera mozzafiato, si è decisa dunque ai tiri dal dischetto, in cui i sorprendenti errori di Belotti e Jorginho, sono stati minimizzati da uno strepitoso Donnarumma, meritevole di aver neutralizzato ben due rigori e meritatamente premiato in qualità di miglior giocatore del torneo. Decisiva ai fini del risultato finale, la sicura parata sul penalty di Saka.
La vittoria finale è l’emblema di un fantastico progetto tecnico, che soprattutto grazie alle sapienti mani di Roberto Mancini, ha già portato i suoi frutti, nonostante il breve tempo trascorso e la non trascurabile situazione covid. Tra i tanti fattori che generano ottimismo in ottica futura, non può passare inosservata la sinergia creatasi tra gruppo squadra e staff tecnico, elemento quest’ultimo non significativamente rilevabile nella sciagurata gestione Ventura, ma molto importante per affrontare le sfide più ardue. Nelle situazioni in cui il collettivo si è trovato in difficoltà, sono emersi i valori tecnici dei singoli, meritevoli di aver preso in mano le redini della squadra, mettendo ordine e trasformando la capacità di soffrire nel fattore chiave per il successo. La corretta gestione delle energie, facilitata anche da una rosa ampia e competitiva in tutti i ruoli, ha permesso poi al nostro c.t. di affrontare l’intero europeo senza particolari patemi, eccezion fatta per un paio di infortuni.
Un immenso grazie, dunque, a tutto il gruppo, per aver rappresentato la nazione nel migliore dei modi, onorando e sudando la maglia attraverso grande attaccamento, impegno e dedizione. Il più grande e doveroso ringraziamento, va però a Roberto Mancini ed al suo staff, per aver fatto letteralmente rinascere una nazione precedentemente privata del suo prestigio e per aver restituito agli appassionati la possibilità di rivivere le notti magiche che solo il tricolore può regalare. Dopo i lunghissimi e doverosi festeggiamenti, il pensiero volgerà ora verso i prossimi mondiali, distanti appena un anno, stavolta però con un entusiasmo ed un’energia del tutto inediti. Grazie Italia, grazie Mancini, per averci resi di nuovo orgogliosi di essere italiani.
DOPO BEN 52 ANNI DI ASTINENZA, L’ITALIA E’ CAMPIONE D’ EUROPA!!!
Samuele Marcon