Domenica 2 agosto, si è ufficialmente conclusa la travagliatissima stagione 2019-2020 per la nostra serie A; ripercorriamo dunque brevemente da capo a piedi, la classifica finale, attraverso un breve riepilogo del rendimento offerto dalle 20 squadre protagoniste.
La capolista è sempre lei, da nove anni di fila, cambia allenatori, rimpiazza i campioni ma il risultato è sempre il medesimo: nessuno, ora come ora è al pari della Juventus, sempre più Signora in terra italiana; quest’anno, per innumerevoli ragioni, esposte nel dettaglio nell’articolo precedente (vedi “La Juve fa la storia, nono scudetto consecutivo”)- il percorso è stato meno lineare del previsto e qualche trofeo è stato perso per strada, 83 punti conquistati in 38 partite non sono tantissimi, se consideriamo i precedenti ed il blasone della società in questione, comunque sia obiettivo raggiunto. VOTO 6
E’ stata una stagione tutto sommato positiva quella dell’Inter targata Antonio Conte, meritevole di aver trasformato i nerazzurri in una squadra organizzata, temibile ed affamata, in grado di mettere in difficoltà qualsiasi avversaria, aspetto questo che nella Milano neroazzurra non si vedeva dai tempi dello “Special One” Josè Mourinho; allo stesso tempo però, le piccanti dichiarazioni nei confronti della società e sull’organico a disposizione, rilasciate dal tecnico salentino in numerose circostanze, non sono state di certo d’aiuto, se parliamo di armonia e coesione interna. Rivendicare la propria posizione da manager va bene, ma quando è troppo è troppo, considerando che i vertici del club hanno speso sul mercato una cifra che si aggira attorno ai 200 milioni di euro per poterlo accontentare; Marotta e Ausilio sembrano essere oramai stufi delle frecciatine lanciate loro da Conte, forse talmente esausti da poter vagliare l’ipotesi della separazione, anche se ora come ora un suo esonero sarebbe a dir poco clamoroso. VOTO 7
Un’altra annata da Dea, quella dell’Atalanta di Gian Piero Gasperini, sia in Italia che in Europa, la cui forma fisica a dir poco smagliante messa in mostra nell’immediata ripresa, le ha permesso di piazzarsi alla terza posizione in classifica, ottenuta mediante un gioco arioso ma ben organizzato, noncurante del blasone dell’avversario. Il prossimo anno,dunque, sarà di nuovo Champions League, anche se gli impegni in calendario a breve termine non sono ancora terminati, c’è un PSG orfano di Mbappè che attende al varco. VOTO 8
L’opposto ha fatto invece la Lazio di Simone Inzaghi, la quale dopo aver addirittura tastato concretamente la possibilità di vincere lo scudetto, ha dovuto arrendersi alle avversarie nel post lockdown, complice una rosa troppo ristretta per poter disputare al meglio una gara ogni tre giorni; i biancocelesti concludono dunque in quarta posizione, qualificandosi per la prossima edizione della Uefa Champions League; amara lezione dunque per Lotito e Tare, che sicuramente si staranno adoperando per mettere a disposizione del tecnico una rosa di qualità e numericamente più ampia. VOTO 7
Quinto posto invece per la Roma di Fonseca, meritevole di aver compiuto un discreto lavoro se consideriamo che quella appena trascorsa è stata la sua prima stagione in Italia, travagliata da numerosi infortuni e squalifiche e da un clima societario non proprio ideale per lavorare al meglio; il caso Petrachi ha senza dubbio influito su alcuni scivoloni di cui è stata protagonista la squadra giallorossa, che nonostante ciò si è dimostrata tutto sommato all’altezza. VOTO 6,5
Centra la qualificazione in Europa anche il Milan di Stefano Pioli, capace di ridare al diavolo quella consapevolezza nei propri mezzi che mai si era vista nel corso della sciagurata gestione Giampaolo; il suo ottimo lavoro gli vale l’inevitabile riconferma, che spazza via le innumerevoli voci di approdo di Ragnick presso la panchina rossonera; la stagione del Milan è dunque da dividere in due momenti: pre-covid: voto 4; post-covid: voto 9. Facendo la media matematica, VOTO 6,5
Alla casella numero 7 della classifica, si piazza invece il Napoli di Gennaro Gattuso, partito con obiettivi ben più ambiziosi ad inizio stagione; considerata però la tempesta imperante nel corso della fallimentare gestione Ancelotti, nessuno si sarebbe mai immaginato un così lieto epilogo: vittoria della Coppa Italia ai danni della Vecchia Signora dell’ex Maurizio Sarri e conseguente qualificazione alla prossima Europa League, a cui ci aggiungiamo un ambiente nuovamente ricompattato dalle sapienti mani del Ringhio. VOTO 6.5
Una gioia per gli occhi è stato invece il Sassuolo di Roberto de Zerbi, che nel corso della stagione appena conclusa ha saputo mettere in mostra un gioco talmente bello e di qualità, da essere addirittura accostato per similitudine (con i dovuti accorgimenti) a quello del Barcellona; altra nota lieta e degna di merito per il club neroverde, è l’ampio minutaggio concesso dal tecnico a numerosi prodotti del vivaio; complimenti a De Zerbi, questa è avanguardia. VOTO 8
Ben al di sopra delle aspettative, c’è anche l’ Hellas Verona di Ivan Juric, che si piazza alla nona posizione in classifica, superando ampiamente l’obiettivo salvezza fissato ad inizio stagione; gli scaligeri dovranno ora essere bravi a ripartire con estrema umiltà ed abnegazione, considerando che la rosa sarà quasi interamente da rinnovare, viste le numerose partenze già annunciate nel corso della presente sessione di mercato. VOTO 8
Ennesima annata deludente invece per la Fiorentina del neo presidente Rocco Commisso, Pradè annuncia l’assalto all’Europa ma riconferma Montella, esonerato nel dicembre successivo causa risultati a dir poco inaccettabili; gli subentra Iachini, che conduce i Viola alla salvezza, ottenendo la fiducia della proprietà per il futuro. E’ lui l’uomo della svolta? Io i miei dubbi ce li ho. VOTO 5
E’ una vera e propria garanzia il Parma di Roberto D’Aversa, che si salva tranquillamente per la terza annata consecutiva, compattezza, organizzazione difensiva e ripartenze micidiali, sono i tre ingredienti che hanno garantito ai ducali una salvezza tranquilla. VOTO 7.5
Annata discreta anche per il Bologna, dimostratasi squadra ostica per ogni avversaria nonostante l’assenza prolungata del sergente Sinisa, per ragioni che ormai tutti sappiamo; tallone d’Achille per i felsinei il reparto arretrato, che detiene il record negativo di 33 gare di fila con gol al passivo; un paio di operazioni in entrata vanno assolutamente portate a termine, se si vuole ambire ad una posizione di classifica più prestigiosa. VOTO 6,5
Tutto sommato in linea con le aspettative l’Udinese di Luca Gotti, su cui attendiamo notizie certe sul suo futuro, vista la non scontata permanenza; dopo gli stenti iniziali della gestione Tudor, alla sua guida i bianconeri hanno saputo trasferire nella pratica diverse idee, sedimentate di settimana in settimana attraverso un duro e mirato lavoro tecnico-tattico; la sensazione è che la classifica non rispecchi pienamente la mole di gioco prodotta dalla squadra, ma l’obiettivo salvezza è stato raggiunto. VOTO 6
Ben altro piazzamento si auspicava invece il presidente Giulini per il suo Cagliari, soprattutto alla luce degli enormi investimenti fatti la scorsa estate; ad un avvio scoppiettante, segue una crisi di risultati che porta all’esonero di Maran; al suo posto Walter Zenga, il quale non è stato però in grado di porre rimedio all’altalenanza di risultati, a lui l’alibi di non aver potuto condurre una settimana-tipo con la squadra, causa emergenza da covid-19. La società gli dà il benservito poche ore prima dell’ultima gara, persa poi per 3-0 contro il Milan. Per un futuro ambizioso, ecco dunque l’annuncio di Eusebio Di Francesco come prossimo allenatore, per lui un contratto con i sardi sino al 2022.VOTO 5,5
Casa Sampdoria: parte Giampaolo, diretto in orbita Milan, lo sostituisce Eusebio Di Francesco, a cui però non viene regalato nessun profilo in linea con il suo credo calcistico; la rescissione consensuale del contratto dopo poche giornate è la logica conseguenza, con la squadra ultima in classifica. Tocca ancora una volta all’aggiustatutto Ranieri l’arduo compito di rimettere i tasselli al loro posto; missione compiuta, la Samp è salva. VOTO 6
La più grande delusione di questa serie A è rappresentata senza dubbio dal Torino di Urbano Cairo, il quale in estate aveva annunciato a gran voce la volontà di ottenere un piazzamento valevole per l’Europa League. Va tutto per il verso sbagliato in casa granata, fuori dai preliminari di Europa per mano dei Wolves e rendimento mediocre in campionato; la rosa non è all’altezza, paga Mazzarri. Con Moreno Longo la musica non cambia, anzi peggiora; terribile emorragia di risultati, carenza e disorganizzazione di gioco e squadra salva con il minimo indispensabile a quota 40 punti, troppo poco per una società con quella storia; pronto Giampaolo per il futuro. VOTO 4,5
Solita stagione travagliata in casa Genoa, si cambiano allenatori e si smantella la squadra a gennaio, svendendo i pezzi migliori nonostante la piena zona retrocessione; ne fanno le spese Andreazzoli prima, Thiago Motta poi; è la volta di Nicola, che riesce a salvare il Genoa all’ultima giornata, sfruttando più di qualche episodio a suo favore. Ancora in dubbio la sua riconferma. VOTO 6
E’ retrocessione in serie B invece per il Lecce di Fabio Liverani, che, pur producendo una mole di gioco di gran lunga superiore ai punti conquistati, non ha avuto la cattiveria agonistica e l’esperienza necessarie per raggiungere la salvezza; troppi infatti i gol subiti, anzi regalati dai salentini, a cui però aggiungiamo più di qualche episodio davvero sfortunato e numerosi infortuni dal peso specifico importante per una compagine come quella in questione. La retrocessione non macchia l’ottimo lavoro compiuto dal tecnico e dall’intera società, ai quali auguriamo per ciò che hanno dimostrato una rapida e gloriosa risalita nell’olimpo del calcio. VOTO 6-
Anche le rondinelle sono costrette a ritornare in cadetteria dopo appena un anno; numerosi i giovani lanciati quest’anno in casa Brescia, due su tutti Tonali e Cistana, ma qualche acquisto in più adatto alla categoria poteva essere fatto. Svariati anche gli avvicendamenti in panchina: Corini prima, lo sciagurato Grosso poi, di nuovo Corini ed infine Diego Lopez, quest’ultimo che potrebbe essere riconfermato per il futuro.Del resto, quando decidi di affidarti ad un leader negativo come Mario Balotelli, l’epilogo non può che essere uno soltanto. VOTO 5
All’ultimo posto si piazza la Spal, fanalino di coda del nostro campionato; con l’organico a disposizione c’era da aspettarselo che la squadra ferrarese avrebbe sofferto, poiché composta perlopiù da giocatori oramai al tramonto e qualitativamente non eccelsi, fatta eccezione per gli uomini-mercato Petagna e Fares. Tuttavia, con Semplici al timone, la compagine aveva dimostrato uno spirito combattivo ed un’abnegazione mai più visti nel corso della gestione Di Biagio, periodo in cui la Spal è parsa totalmente rassegnata, a dimostrazione che il tecnico non sembra essere ancora pronto per la nostra serie A. Per il futuro il nome in pole position è quello di Pasquale Marino, attualmente agli ordini dell’Empoli proprio in cadetteria. VOTO 4
Si conclude così dunque un campionato che rimarrà nella storia, considerando il contesto in cui è stato giocato; l’auspicio più grande è quello di poter tornare a sostenere i propri beniamini nei rispettivi stadi al più presto possibile, per poter vedere nuovamente il calcio, quello vero, fatto di attimi, momenti, emozioni.
Samuele Marcon