È una Roma senza idee, vuota come il suo stadio ai tempi dell’emergenza da covid 19, quella che si è vista ieri sera contro l’Udinese, quest’ultima che ha interrotto proprio in tale circostanza un filotto negativo di 9 gare senza vittorie. I bianconeri si sono imposti per due reti a zero, allungando a sei le lunghezze dalla zona retrocessione e agganciando contemporaneamente la Fiorentina di Iachini ed il Torino di Longo, i quali ora farebbero bene a nutrire qualche preoccupazione. Per la Roma di Fonseca invece, l’obiettivo Champions sembra essere oramai fuori portata, il disegno è quello di una squadra spenta, senz’anima e priva di idee, condizione questa senza dubbio almeno in parte riconducibile a dissapori interni che ora stanno venendo a galla, riflettendosi come una cartina al tornasole sul rendimento della squadra in termini di gioco e risultati.
Sono bastati 12 minuti a capitan Kevin Lasagna per sbloccare il match, correggendo in rete un pallone sporcato da De Paul; è il terzo gol in due partite, musica per le orecchie dei tifosi bianconeri. La Roma si riversa subito in avanti, attaccando a pieno organico nel tentativo di recuperare il risultato, ma tale approccio tattico si rivela totalmente errato, poiché da la possibilità all’Udinese di sfoderare la sua arma micidiale: la ripartenza in contropiede. Almeno sette le palle gol create in maniera limpida dalle zebrette nel corso dell’intero arco dell’incontro che, aiutate anche dalla superiorità numerica ( espulsione di Perotti al 29’ del primo tempo, causa intervento sconsiderato sulla caviglia di Becao), hanno potuto sfoderare tutte le armi del loro arsenale. A raddoppiare ci ha pensato poi il macedone Nestorovski, finalizzando al minuto 78 un contropiede magistralmente giostrato dal nostro ‘diez’. Il margine di vantaggio avrebbe potuto essere più ampio, vista la mole di gioco prodotta e la solidità difensiva dimostrata; stavolta però cerchiamo di essere contenti, vista la prestazione della squadra, la quale nonostante abbia palesato per l’ennesima volta evidenti difficoltà nella finalizzazione delle azioni offensive, è riuscita a battere una corazzata sulla carta nettamente superiore, eccellendo nel confronto per quanto attiene a condizione fisica, abnegazione ed applicazione.
Tempi duri dunque per la Roma, che sembra aver rinunciato in via ufficiale alla possibilità di partecipare alla prossima Champions League, visto l’oramai improbabile aggancio al 4 posto (attualmente occupato dal ciclone Atalanta); il futuro di Fonseca e dei capitolini sembra essere più che mai incerto, nella capitale c’è aria di tempesta. Strappo salvezza importante invece per l’Udinese di Gotti, che finalmente raccoglie i frutti di quanto prodotto sul rettangolo di gioco, vincendo ma soprattutto convincendo, allontanandosi di ben sei lunghezze dalla zona rossa. Testa ora all’importantissimo scontro diretto contro il Genoa in programma per domenica alle ore 19.30; il tempo per recuperare le forze è piuttosto poco, ma un’ondata di entusiasmo e di ottimismo verso il futuro sembra aver travolto l’ambiente bianconero, che da qui a fine stagione potrebbe togliersi ancora più di qualche soddisfazione. Attenzione però a non peccare di arroganza, non siamo ancora salvi.
Samuele Marcon