Nella giornata di ieri, è andato in scena allo Stadio Olimpico il recupero della partita tra Lazio e Torino, terminato con il risultato di 0-0. Gli uomini di Urbano Cairo dunque, si assicurano la partecipazione al prossimo campionato di serie A con una giornata d’anticipo, in seguito una stagione disputata ampiamente al di sotto delle aspettative, causa anche la disastrosa gestione iniziale targata Giampaolo. Irrilevante a questo punto lo scontro diretto tra il Benevento ed i granata, poiché proprio a causa del risultato di ieri, sono i Sanniti la terza squadra matematicamente condannata a ritornare in cadetteria, seguendo le orme del fanalino di coda Parma e del Crotone di Serse Cosmi, peggior difesa della storia nella massima serie con 92 reti al passivo. Superato dunque il poco invidiabile record del Casale, registrato nella stagione 1933\34.
In occasione della gara di ieri, nonostante le numerose assenze- tra cui spiccano i nomi di Acerbi, Correa e Luis Alberto, Simone Inzaghi presenta uno schieramento iniziale con due punte di ruolo, con il chiaro intento di far suo il pallino del gioco; ed effettivamente così è stato: i biancocelesti dominano dal punto di vista del gioco e creano numerose occasioni, sbattendo ripetutamente contro la muraglia cinese eretta dagli uomini di Nicola, i quali mettono a referto un palo di Sanabria e poco più. Episodio chiave è il rigore fallito da Immobile a cinque minuti dal 90′, assieme al legno colpito da Lazzari in pieno recupero. La disputa si conclude dunque a reti bianche, con l’irrefrenabile festa granata al triplice fischio da una parte e la grandissima amarezza da parte della Lazio dall’altra, rea di aver sciupato numerose limpide occasioni da rete che, se concretizzate, avrebbero potuto incanalare la partita (e forse anche il futuro del prossimo campionato) su binari ben differenti. Davide Nicola, nonostante un calcio non proprio spumeggiante, si conferma definitivamente “Mr. Salvezza”, riuscendo per la terza volta- dopo Crotone e Genoa- a far riemergere una squadra dalle sabbie mobili. Elementi peculiari delle sue gestioni, sono senza ombra di dubbio un forte senso di appartenenza nei confronti della maglia ed un gioco estremamente orientato verso la concretezza.
Al termine della 37^giornata, dunque, è il Benevento allenato da Pippo Inzaghi a dover salutare la nostra serie A con una giornata d’anticipo, pagando a carissimo prezzo il disastroso rendimento registrato nel girone di ritorno, complice anche un attacco per nulla prolifico, il peggiore del campionato assieme al Parma, con appena 39 reti all’attivo. Nell’immediato post- partita, caratterizzato da numerosi diverbi sia in campo che sulle tribune, il presidente Vigorito non ci sta e minaccia di far scendere in campo i ragazzini della primavera in occasione dell’atto conclusivo, probabilmente ancora contrariato per i controversi episodi arbitrali, verificatisi in occasione dello scontro diretto contro il Cagliari, i quali hanno inciso pesantemente sul verdetto finale.
Samuele Marcon