Al termine della finale play-off, conquistata dal Venezia di Zanetti ai danni del Cittadella di Venturato, è calato ufficialmente il sipario sul campionato cadetto, il quale ha riservato quest’anno non poche sorprese. La retrocessione del Pescara in serie C, in seguito alla sciagurata gestione Oddo ed ai continui cambi in panchina poco incisivi, da Breda a Grassadonia, ha lasciato l’ amaro in bocca ai tifosi abruzzesi. Il Pordenone, outsider dello scorso campionato, complice anche la cessione al Monza del bomber Diaw, si è ritrovato seriamente invischiato nella lotta per non retrocedere, salvandosi solo in occasione dell’ultima giornata, vincendo lo scontro diretto contro il Cosenza di Occhiuzzi, retrocesso proprio al posto dei friulani. Da registrare a tal proposito, l’esonero dopo due stagioni e mezza alla guida dei ramarri dell’esperto Tesser, sostituito dal tecnico della primavera Domizzi, meritevole di aver condotto la nave in porto. Compagini dall’organico di lusso, quali Spal e Frosinone, si sono ritrovate estromesse dalla corsa playoff al termine della stagione regolare, mentre prestigiose società come Chievo e Brescia sono state immediatamente eliminate dalle finaliste Venezia e Cittadella. Infine, non si può non menzionare il vero e proprio disastro sportivo ad opera del Lecce di Corini e soprattutto del Monza di Brocchi, i quali secondo i bookmakers, disponevano degli organici maggiormente attrezzati per poter raggiungere la promozione diretta, considerate anche le risorse economiche disponibili. La loro eliminazione dalle fasi finali, è la rampante dimostrazione che ingaggi faraonici e nomi da copertina non garantiscono risultati soddisfacenti, se non adeguatamente accompagnati da una buona organizzazione societaria e da una precisa idea di gioco.
La scelta degli uomini giusti, l’emergente tecnico Alessio Dionisi su tutti, ha permesso all’Empoli di affermarsi come dominatrice incontrastata del campionato cadetto, con un rendimento complessivo di 18 vittorie, 16 pareggi e due sole sconfitte. Il connubio perfetto tra giovani dalle verdi speranze,- Bajrami su tutti- ed elementi di maggiore esperienza- vedi La Mantia e Mancuso-, hanno reso la squadra del presidente Corsi una vera e propria macchina da gol, in grado di conquistarsi con largo anticipo la promozione matematica in serie A, piazzandosi in testa alla graduatoria. Dopo 23 anni di purgatorio, è festa anche a Salerno, con la squadra di Castori che conquista la promozione diretta, occupando la seconda posizione; oltre alla lungimiranza dell’esperto tecnico Castori, fondamentali al raggiungimento di tale risultato le qualità di elementi quali Anderson e Tutino su tutti, unite alla costanza di rendimento di alcuni leader carismatici, come l’estremo difensore Belec, il bomber Djuric e l’intramontabile capitano Di Tacchio. Lotito sarà ora costretto a cedere la società granata, impossibilitata ad operare sul mercato sino alla nomina del nuovo presidente. In chiave mercato però, si punta all’acquisto a titolo definitivo del centrocampista classe ’99 Mamadou Coulibaly, attualmente di proprietà dell’Udinese, per una cifra che si aggira attorno ai 2,5 milioni di euro. La sorpresa più grande del campionato cadetto, non può che essere poi rappresentata dal Venezia di Paolo Zanetti, un organico che proprio l’emergente tecnico ha definito come “prevalentemente costituito da giocatori retrocessi ed allenatori esonerati”. Grande merito va dunque a lui attribuito, per essere stato capace di sfruttare al massimo il potenziale di alcuni giovani promettenti come Johnsen, Di Mariano e Maleh e per aver dato nuova linfa vitale ad elementi considerati “sulla via del tramonto” come il bomber Francesco Forte. Ad una propositiva idea di calcio, fondata soprattutto sulla costruzione dal basso, si aggiunge poi una forte coesione di gruppo, ribadita a più riprese dai calciatori stessi, che ha permesso agli arancio-nero-verdi di sconfiggere l’organizzato Cittadella in occasione della finale play-off, nonostante l’inferiorità numerica per gran parte della gara di ritorno. I complimenti alla squadra di Venturato sono comunque doverosi, per essersi qualificata ogni anno alle fasi finali e per la valorizzazione di diversi giocatori acquistati da categorie inferiori. Numerose società di serie A, una su tutte l’Udinese, sono ora fortemente interessate ad accaparrarsi l’ambizioso tecnico del Venezia, il quale proprio nelle prossime ore, deciderà in merito al suo futuro.
Samuele Marcon