In una gara dai risvolti a dir poco pirotecnici, l’Udinese rimedia un pareggio in rimonta contro la Sampdoria, una vera e propria bestia nera per i friulani.
Gli uomini di Gotti, desiderosi di invertire il trend negativo degli ultimi tre appuntamenti, partono forte, portandosi in vantaggio dopo appena un quarto d’ora con il Tucu Pereyra. La rocambolesca autorete di Stryger Larsen, riequilibra momentaneamente il match, sino a quando, ad una manciata di minuti dal break, Beto insacca da rapace il primo pallone in serie A facendo 1-2. Al rientro dalla pausa, un altro regalo a tinte bianconere: Walace effettua un retropassaggio sconsiderato verso Silvestri, lanciando involontariamente in porta l’attaccante avversario Caputo. Quest’ultimo viene steso in area dall’estremo difensore friulano; il penalty è insindacabile e viene prontamente realizzato dall’ex Quagliarella, anch’egli alla prima gioia stagionale. Un’altra vecchia conoscenza poi, a venti minuti dal termine, sigla il gol della domenica, un vero e proprio missile da fuori area che si insacca all’incrocio dei pali. I friulani corrono ai ripari e modificano il proprio assetto, passando ad un più offensivo 4-2-3-1. La mossa paga e Forestieri pareggia, spingendo in porta un’invitante spizzata di Nuytinck su corner ben battuto da Samardzic.
La sfida di Marassi termina dunque in parità, sul risultato di 3-3. L’Udinese esce dal campo visibilmente amareggiata, sia per le occasioni sprecate, sia per gli errori grossolani commessi, pagati a caro prezzo. La sensazione è senza dubbio quella di aver perso due punti. Dopo la sosta per le nazionali, il match interno contro il Bologna, in cui sarà vietato sbagliare; gli alibi sono finiti, la vittoria è d’obbligo.
Samuele Marcon