E’ successo di nuovo. Un attentato a Parigi. Il secondo quest’anno. Ho cercato di seguire quanto più possibile le notizie che arrivavano durante tutto il fine settimana. Ci sono state senz’altro notizie che mi hanno scioccata più di altre, dettagli che sembrano davvero presi da un film dell’orrore per quanto sono atroci. Più o meno ora, chiunque abbia Facebook noterà le centinaia di foto profilo con la bandiera della Francia, in segno di solidarietà alle vittime di questa strage. All’inizio ho pensato di farlo anch’io. Dopo però ci ho pensato meglio. Quello che è successo a Parigi è indubbiamente un atto terribile e atroce. Però… non è forse vero che succedono cose altrettanto gravi in tutto il mondo? Stragi simili o addirittura peggiori sono sempre successe e continuano tuttora a succedere. Con questo non sto dicendo che bisogna ignorare la strage di Parigi… probabilmente ci sentiamo tanto presi in causa perché, oltre ad essere una città relativamente vicina a noi e ad essere colpita per un problema che di questi tempi riguarda tutto l’Occidente, è accaduta in circostanze quantomeno assurde… e ad essere colpite non sono state sedi di potere economico o politico. Sono stati colpiti luoghi frequentati da gente comune, bar, ristoranti, teatri. Luoghi in cui chiunque di noi poteva trovarsi. Forse è questo che coinvolge tanto le persone in questa strage. Ciò nonostante non credo sia giusto prestare più attenzione a un caso piuttosto che a un altro. Soprattutto non credo sia giusto prediligere le vittime di una strage alle altre. Tutte sono vittime. Di una guerra o di un’altra. Così come uniamo la nostra foto profilo di Facebook alla bandiera francese dovremmo unirla a tutte le bandiere dove si sono verificati simili attentati passati però in sordina perché non considerati abbastanza degni di noti dalla stampa. Ripeto, tutte sono vittime.