Domenica prima di Ferragosto, strade con bollino nero e spiagge stipate di ombrelloni. Il mare dell’alto Adriatico può diventare un inferno in questo periodo.
Eppure io oggi sono qui con il mio ombrellone piantato a 5 metri dal mare, nessuno vicino e alle mie spalle la pineta dove allegre cantano le cicale. È solo il loro canto assieme alla musica ritmata delle onde che si infrangono sulla battigia che rompe questo silenzio.
Laggiù in fondo, sulla linea dell’orizzonte si intravede la spiaggia affollata di una moltitudine colorata di ombrelloni disposti su file ordinate e il mare pieno di bagnanti che da quaggiù sembrano formiche nere che si muovono frenetiche.
Qua sembra un mondo diverso, lontano, in cui il mare profuma di salsedine e sulla spiaggia si trovano ancora prezzi di legno levigati dalle acque.
Tutto ciò mi porta a pensare che forse anche tra gli attrezzatissimi lidi delle nostre regioni si possono trovare ancora angoli di paradiso solitari.
Dove mi trovo? Mi dispiace, ma non lo scrivo. Rischierei di far conoscere a tutti questo mio angolo di spiaggia e in poco tempo si riempirebbe di gente perdendo così tutto il suo fascino.
Posso solo consigliarvi di cercare da voi posti simili e di tenerli segreti solo per voi.