Che si tratti di Aquileia, è fuor di dubbio. Che sia un invito ad andarla a trovare più spesso, questo è il messaggio nascosto fra le righe.
Aquileia come una vecchia nonna: c’è, abita sempre là ma oramai è stanca e non esce più di casa – ad una certa età si fa fatica a fare anche un passo – allora aspetta che i suoi numerosi discendenti, nipoti, pronipoti, affini e affiliati, vengano a lei e le si siedano accanto ad ascoltarla pazientemente mentre racconta le sue passate storie, sempre uguali e sempre diverse, ogni volta novellate con una aggiunta o una piccola variazione sul tema.
La grande Aquileia, la madre Aquileia è, però, spesso, colpevolmente trascurata: presi dalla nostra fretta, dal nostro andare sempre altrove, le passiamo attraverso e solo distrattamente, al semaforo, buttiamo un occhio vagabondo e sovrappensiero a quelle quattro ossa di colonne in rovina in mezzo al prato, fianco strada. Possibile che non troviamo mai una mezz’oretta da dedicarle? Eppure, in cuor nostro, sappiamo benissimo che quella visita farebbe tanto bene a lei e ancor più bene a noi, riempiendoci di calore e di senso di appartenenza ad una millenaria storia di famiglia.
Aquileia antica e anziana, saggiamente non serba rancore per noi nipoti superficiali e smemorati e si offre generosamente ogni volta in cui ci degniamo di darle un briciolo di attenzione. Anzi, fa di più: ci regala immancabilmente uno “siòp”: se apri il fazzoletto, ci trovi una bella mostra a Palazzo Meizlick o un concerto in Basilica o l’imperdibile Festival del Film Archeologico nella piazza Capitolo, proprio quella su cui la Lupa veglia. Con la bici ci puoi arrivare in sicurezza percorrendo la ciclabile – magari partendo direttamente da Grado – mentre a piedi e a fiato puoi salire fino in cima al campanile di Popone. Se non ti va di faticare, fermati alla sua ombra e sentiti pure al pari di una formica di fronte a tanta imponenza! Di certo, se la giornata è propizia, non potrai non stupirti rimirando lo schietto contrasto tra quell’azzurro cielo così convinto e pieno e le pietre sbiancate dal sole che, su esse, si riflette preciso.
Hai voglia di uscire da– letteralmente tali – luoghi così comuni? Svolta a destra e fai un salto nella località di Monastero, allora. Come si fa ad ignorare un vicino di casa così?! Anche qui capolavori musivi, tracce di un passato glorioso, bellezza di un borgo che sa ancora di antico e appartato.
Gli anziani son ricettacolo di storia e fondamento del nostro esistere. In loro troviamo significati per il nostro oggi (e non solo).