Gioco di parole deliberato eppure…verità! Martedì 15 luglio 2014: per fortuna non piove e la notte è illuminata da una panciuta e grassa luna calante, a tratti rigata da qualche nuvolaglia pigra e restìa ad abbandonare – ma c’è da farsene una ragione! – i cieli del Friuli. Qui in collina, per fortuna, soffia sovente una leggera brezza che fa percepire meno l’umidità e accarezza dolcemente i sensi.
Parcheggiata l’auto nel prato appositamente riservato, subito sono catturata da una scia di note che mi conducono oltre le colonne in pietra del maestoso ingresso e mi inducono a percorrere a passo felpato – sono un po’ tardi, il concerto è già iniziato! – il vialetto di ciottoli. L’orecchio è teso verso il fondo del cortile ma l’occhio impone uno stop e si sgrana, addirittura, davanti alla vista della Villa Gallici Deciani: così bella, illuminata e ammiccante, con le finestre accese e sfavillanti e le porte del piano terra che invitano ad essere omaggiate, quindi varcate con rispetto e un velo di soggezione di fronte ai secoli di Storia di cui sono intrise. Solo dopo un po’ riesco a ripigliare fiato e inizio a godere del fascino dell’interno. Muri spessi e risanati, pareti con sasso a vista e ritratti degli avi dei casati proprietari; chissà quanto sarà bello il piano nobile, se già questo è di tal fatta! Leggo sul depliant – e riesco anche a vedere di scorcio – a proposito di stucchi, affreschi, mobili d’epoca e di un prezioso ballatoio: questa parte della Villa ha, si sa, fra i suoi impieghi, anche quello di essere affittata per feste, cerimonie importanti e ricorrenze significative.
Mi trovo a Montegnacco di Cassacco, quindi ad appena una manciata di chilometri da Udine; quel che percepisco durante questa serata è, però, una distanza non definibile con le consuete unità di misura. L’impressione è quella di trovarmi – sarà perché la notte tutto riveste e trasforma, sarà anche per una qualche forma di incantesimo spiccato dalle giovani dita delle fate/musiciste lì presenti ad intrattenere il pubblico – in uno di quei momenti a parte, su una sorta di ponte del tempo sopra il quale è bello indugiare prima di ritornare nella mischia della realtà.
Questo necessario back to the Earth ricorda che è doveroso, ora, inquadrare il fenomeno in argomento: la serata appartiene alla rassegna “Echos – Echi transfrontalieri”, progetto che, per il secondo anno consecutivo, si dipana con una serie di concerti di musica da camera, etnojazz, rinascimentale. Giovani musicisti si alternano a valenti professionisti in cornici di grande suggestione – ville, borghi, castelli dislocati tra il Friuli Venezia Giulia e la Slovenia. Alle esibizioni si accompagnano visite guidate ai luoghi che le ospitano e degustazioni e brindisi con i prodotti del territorio. Ingresso libero, uscita arricchita spiritualmente!