La festa dell’amore e dell’amicizia per eccellenza. Come sia nata esattamente non lo so. Ho fatto qualche ricerca su questo San Valentino. Pare sia stato un prete nel periodo dell’impero romano in cui i cristiani non erano ancora “al potere”. Venne quindi flagellato e decapitato. Tutto questo però cos’ha a che fare con l’amore e l’amicizia? Pare che durante la sua prigionia si sia innamorato ( o simili) della figlia del suo carceriere, ridonandole, col suo amore e la sua fede, la vista e dandole l’addio con una frase “dal vostro Valentino”. Frase divenuta poi celebre.
La maggior parte delle coppie or ora non conosce la storia di questo santo e si limita a festeggiare questo giorno in diversi modi. I più classici ovviamente sono cena e rose. La cena è variabile e comprende cibi generalmente ritenuti “afrodisiaci”. Le rose rosse invece sono un grande classico intramontabile, uno di quei cliché che anche se son tali sono sempre belli e graditi.
Però è veramente cosi? È davvero la festa degli innamorati o è semplicemente una festa consumistica in cui coloro che vendono biglietti d’auguri, fiori e dolci fanno affaroni? Sui social, una cosa che ho notato in massa quest’anno, sono i single che postano foto di cibo o di paesaggi mozzafiato sostenendo quanto siano felici di essere da soli. Su questo nulla da dire. Alla fine se non t’innamori prima di tutto di te stesso cosa ti resta veramente? Però mi hanno fatto riflettere.
Anche se fosse una festa consumistica, in cui i cuoricini si sprecano in ogni dove e in cui le persone tendono a scambiarsi quei tipici sguardi da baccalà essiccato… che male c’è? Anche se dimostrano amore in un unico giorno dell’anno… perché non lasciare che lo facciano almeno quel giorno dell’anno? Molte volte è un discorso ipocrita, nel quale molte coppie che si conoscono da sì e no due settimane si giurano amore eterno, ma anche se fosse… a noi tange davvero la cosa? Spendono soldi (ergo l’economia ne giova), stanno lì a guardarsi e dirsi frasi dolci… Perché la cosa dovrebbe darci davvero così fastidio?
Forse la cosa migliore sarebbe solo lasciare correre, comprarsi una buona bottiglia di vino, dei cioccolatini e aspettare che passi. Magari nel frattempo ricordarci dei nostri genitori e dei nostri nonni, di quando loro uscivano e dopo trenta, quaranta, cinquant’anni assieme riuscivano ancora a guardarsi e innamorarsi di nuovo l’uno dell’altra.