La primavera è ormai alle porte, le giornate iniziano ad allungarsi e il clima si fa più mite, rendendo piacevole stare all’aria aperta e passeggiare nei prati; potrà sembrare strano, ma la possibilità di muoversi liberamente e autonomamente fuori dalle mura domestiche non è scontata per tutti. Oltre ai disabili motori, che sono più di un milione e che ogni giorno si devono destreggiare tra una miriade di barriere architettoniche e luoghi inaccessibili, in Italia vivono anche 108.856 ciechi e ipovedenti (dati INPS aggiornati al 27 dicembre 2021), molti dei quali non sono in grado di spostarsi da soli nella propria città.
Che nel nostro Paese si possa e si debba fare di più per garantire l’inclusione sociale a 360 gradi è cosa nota, lo sentiamo ripetere spesso da vari pulpiti e da persone più o meno influenti, ma perché non provare a cambiare la situazione agendo concretamente, ciascuno per la propria parte e secondo le proprie possibilità? A grandi linee, questo è il pensiero che nel 2015 spinge il signor Franco Buttignon, allora Presidente dell’AUSER di Gorizia, a mettersi in gioco in prima persona; sì, ma di che gioco si tratta? Lui è da sempre appassionato di baseball e un bel giorno gli capita di vedere in TV una partita un po’ diversa dalle solite, un match dove tutti giocano bendati e il battitore colpisce una pallina sonora; Franco non ci mette molto a capire che sta guardando un incontro di baseball per ciechi e che probabilmente questo gioco si può “importare” abbastanza agevolmente anche a Staranzano, il paese in provincia di Gorizia dove egli risiede e dove un campo da baseball esiste già.
Così, con l’aiuto di alcuni dirigenti di una squadra bolognese, di alcuni ricercatori della locale Università (che eseguono i test audiometrici ai giocatori e perfezionano la pallina sonora) e di alcuni amici sempre disponibili a condividere con lui problemi e soluzioni, decide di fondare l’ASD Staranzano BXC. La formazione, composta da cinque giocatori ciechi o ipovedenti, coadiuvati da un giocatore e da un assistente vedente (che sul campo opera in fase difensiva), inizia la preparazione atletica nel gennaio 2016, ma bisogna cominciare da zero, poiché nessuno dei giocatori disabili ha mai praticato attività sportive in precedenza.
I primi incontri avvengono in palestra, dove i ragazzi imparano a prendere consapevolezza dello spazio intorno a sé, a calcolare le distanze e a muoversi senza bastone, seguendo il suono della palla o le voci di assistenti e allenatori; lo step successivo consiste nel portarli all’esterno, sul campo di terra rossa, e insegnargli a correre liberi in assenza di ostacoli, affrontando anche una curva: all’inizio l’impresa sembra ardua, ma ben presto i risultati arrivano, tanto che oggi i giocatori dell’ASD Staranzano BXC sono in grado di percorrere 54 metri (curva compresa) in circa 10 secondi.
La squadra esordisce nel Campionato Nazionale del 2017, ma è nella stagione successiva che ha una vera e propria crescita, raccogliendo i primi (e finora purtroppo unici) risultati significativi; precisamente si tratta di una vittoria e un pareggio, che forse ai non addetti ai lavori possono sembrare poca cosa, ma per una squadra di neofiti rappresentano sicuramente un grande traguardo. A settembre dello stesso anno il team di Staranzano si fa conoscere a livello nazionale in quanto organizzatore dell’All Star Game, la cosiddetta “partita delle stelle” nella quale ogni anno si sfidano due compagini formate dai migliori giocatori presenti nel panorama italiano.
Con queste premesse il 2019 potrebbe essere un anno d’oro, ma purtroppo i risultati non confermano le aspettative; tuttavia il Presidente del club goriziano tiene a sottolineare che per lui le soddisfazioni arrivano comunque, sebbene fuori dal campo: ogni qualvolta un ragazzo lo ringrazia per avergli insegnato a correre in autonomia o perché adesso riesce a salire da solo sull’autobus, si tratta per lui di una grande vittoria!
Da esperto di baseball qual è, non gli sfugge però che la squadra ha bisogno di essere ricompattata e che la panchina (“dug out” in gergo tecnico) dev’essere rinverdita grazie all’arrivo di nuove leve; al momento infatti ci sono troppi giocatori over 45 (che comprensibilmente hanno perso un po’ le motivazioni agonistiche) e non vi è un turnover adeguato. Ecco perché dalla scorsa stagione, complice la pandemia che ha imposto uno stop agli allenamenti, l’A.S.D. Staranzano BXC è entrata in una fase di riprogettazione e rifondazione, che si spera possa anche contribuire ad avvicinare altri ragazzi, vedenti e non vedenti, alla pratica di questo sport ancora poco conosciuto in Italia. Nel frattempo i giocatori “superstiti” della squadra sono ben felici di continuare l’attività agonistica offrendo il loro supporto ai Blind Fighters di Sesto Fiorentino (FI) e di allargare i propri orizzonti instaurando rapporti di collaborazione con formazioni estere, in particolare con una squadra di Graz (Austria).
In cuor suo il Presidente Franco Buttignon spera che i ragazzi riescano a “rubare” ai loro colleghi austriaci qualche trucco del mestiere, così da poterlo poi mettere in pratica sul campo; per la stessa ragione l’estate scorsa ha partecipato personalmente a due stage formativi, uno dei quali si è svolto proprio a Graz, mentre l’altro a Erd, in Ungheria. Confrontarsi con società sportive più strutturate e con giocatori più esperti significa anche entrare in contatto con diverse interpretazioni di gioco e con diversi metodi di insegnamento dello stesso, pertanto è senz’altro utile e arricchente, soprattutto per una realtà ancora in via di sviluppo come l’ASD Staranzano BXC.
Probabilmente l’augurio più bello che possiamo fare a questa squadra è di crescere agonisticamente fino a farsi notare a livello nazionale, ma ancor più di riuscire a diventare un esempio tangibile di inclusione e integrazione, una testimonianza concreta del fatto che per raggiungere un obbiettivo comune bisogna guardare tutti nella stessa direzione, non per forza con gli stessi occhi, ma sicuramente con lo stesso cuore!