…Udinese, dite Voi? Ah già. C’è qualcosa da dire? la smentita ufficiale della società in merito ad eventuali trattative per la cessione della Biancanera suonano a conferma di discorsi ben avviati; stessa cosa per un mercato da tressette al meno, dove si decide di cedere Verre per un piatto di lenticchie, di trattare Vazquez ad unico beneficio di Mazzarri e cercar di rinforzare l’attacco con un ottuagenario biellese di lontanissimi fasti. Non sento campane a morto suonare, leggo i soliti articoli sulla dirigenza e sulla proprietà, soprattutto proclami pubblici e lettere aperte di frange di tifosi “a difesa di una fede”, secondo i quali meglio in C in bianconero che in A sotto il giogo dei due tori rossi. Ieri sera l’amico Mario mi ricordava come da quasi quarant’anni (e non siamo così vecchi: abbiamo iniziato presto) prendiamo acqua negli stadi d’Italia, San Siro sì ma anche San Michele Extra, il Comunale di Torino sì ma anche l’Omobono Tenni, il Palli, il Liberazione di Omegna. Tanti mi rispondono con Amsterdam, Barcellona, Leverkusen. Eh no: mi piacerebbe vedere cosa succederebbe se i Pozzo lasciassero il titolo sportivo (ovviamente spolpato dei giocatori migliori) al sindaco, e pian piano si retrocedesse in terza o quarta serie. Il cappellaccio me lo toglierei solo se nel frattempo non si vedessero lettere di rimostranza per la poca attenzione verso i tifosi bianchineri. Ricordo a tutti che due mesi fa, non un secolo, ci sono state lamentele perché, forse, si sarebbe potuti scendere in B… Io sono favorevole ad un eventuale mateschizzazione friulana (non essendo probabilmente vera la storia del cambio dei colori sociali): si è capito?
Saluto dalla Groenlandia che ormai stiamo passando a qualche diecimila metri d’altitudine gli amici bianchi e neri, ed alla loro fede biacca e carbone, lungi da me ogni polemica, mi inchino. Prima tappa LeBronland, dove mi approvvigionerò di adeguati gadget celebrativi per gli amici pallalcestisti come me.