Soffrendo, sì: ma conducendo Montegranaro per 39’. Sbuffando nella ripresa e specialmente in un quarto finale in cui concede 18 punti agli avversari: ma alla fine bastano quattro punti di vantaggio ed è piazza d’onore.
Avevamo detto che se Udine fosse riuscita a tenere la Poderosa sotto media realizzativa, avrebbe vinto: perché i marchigiani non difendono certo alla morte; perché se tutti i loro frombolieri non giocano al meglio, difficilmente possono prevalere.
Brava Udine, al di là delle solite amnesie; brava a contenere Corbett a 13 punti, gran parte dei quali nel finale; a costringere Valerio Amoroso, temibile ala grande, a 3 pezzi; bravo Powell, che gioca spesso da solo e ne segna ventotto. E come poteva mancare il carneade di giornata, Campogrande che segna 16 punti quando di media ne mette meno della metà.
La Poderosa è eroica, perché giocano sempre gli stessi tre per 37’, due (Rivali e Campogrande) per 27-28’ e Gueye per 15’: gli altri entrano quasi mai. A questi ritmi non può resistere se a gennaio non inseriranno qualche altro giocatore di categoria.
Udine si è issata diverse volte a 11 punti, facendosi recuperare sempre conservando però sempre un piccolo vantaggio; inizia il quarto decisivo avanti di dieci; ma sbaglia quattro liberi, subbisce qualche tripla di troppo e deve ringraziare uno stratosferico Rain Veideman che mette la quinta e la sesta tripla della sua giornata. Alla fine è guerra di nervi con una gestione finale discutibile da parte di Montegranaro: non fa fallo su Veideman immediatamente ma lascia passare una decina di secondi; sotto di sei decide di realizzare da sotto con Powell, quasi ad ammettere la sconfitta, alla ricerca solo di accorciare il divario.
Oggi, detto di un Veideman d’altra categoria, eccellente la prova di Ciccio Pellegrino: contro due clienti difficili come Amoroso e Powell è riuscito a indirizzare la gara, ad esempio con un gancetto delicatissimo che ci ha issati a +7 dopo una gestione della palla finalmente oculata e mirata al consumo di quanti più secondi possibile; buono Benevelli, un paio di triple importanti e diversi rimbalzi (sei) catturati. Non brillantissimo Nobile, che gioca con una caviglia in disordine e si vede; peggior gara in maglia GSA per KayDee, secondo me ancora menomato dal colpo al fianco subito a Bergamo. Per lui pochi punti, tre palle perse ma comunque sette falli subiti (come Veideman): si rifarà. Malino Diop, che non si adatta allo spirito arbitrale e commette tre falli in sequenza. -5 di valutazione e zero punti, come non accadeva dall’anno passato.
Troppo importanti i due punti dopo lo scivolone orobico: missione compiuta. Contro Trieste ci vorrà più concentrazione, consistenza, qualità e zero pause: zero pause. Oggi qualche momento di riflessione c’è stato, consentendo a Montegranaro di rifarsi sotto (mai però in maniera definitiva). Dalmasson sarà meno esagitato di Ceccarelli (preparatissimo, ma obiettivamente eccessivo nella sua fisicità baskettara) ma totalmente spietato. Così come i suoi pretoriani.
Arbitraggio modesto: tanti errori, giudizi spesso non condivisibili, alla fine però sbagli indirizzati in entrambe le direzioni. Inaccettabile il gesto delle manette a lungo mostrato da un corpulento componente la panca marchigiana: dopo una rimessa contestata avrebbe inteso qualche intrallazzo fra la terna arbitrale e la società bianconera. Finché si scherza, finché i tifosi (particolarmente esagitati i pochi marchigiani) ritengono d’essere stati vessati, ci sta; ma un tesserato non può permettersi di fare qualsiasi cosa gli passi per la testa per contestare la direzione di gara. Siccome gli addetti stampa di tutte le squadre ci leggono, mi piacerebbe dicessero chi sia questo signore; e se quando la signorina Maschietto ha considerato fallo semplice un clamoroso contatto sul tiro (realizzato) da Veideman assegnando una rimessa laterale, egli come protesta abbia sportivamente fatto lo stesso gesto.
Ma è Natale: sia buono per tutti. Per noi, sicuramente; per Bergamo, che ancora ebbra della vittoria di venerdì scorsa ne ha presi cinquanta a Ferrara; per tutte le squadre, inclusa quella capolista solitaria che scenderà il 29 dicembre al PalaCarnera.
Ma quella è un’altra storia: ne riparliamo dopo che Gesù sarà nato, ancora una volta, per salvarci dal nulla eterno. Soprattutto buon Natale a Voi, amici miei: Ve lo meritate.