E intanto chi, come me, i capelli li ha persi (anche grigi fa lo stesso) si sarà sentito stringere il cuore avendo saputo che il grande Mario De Sisti, icona totale ed assoluta di questo sport, ha deciso di salutare. Da diverso tempo lottava contro una malattia “di quelle lì”: gli ultimi due mesi sono stati un calvario per il 76enne ferrarese. Ma come nella vita e nella carriera il leone snaiderino (lo so, anche goriziano e triestino ma fa nulla) che con noi esordì nel 1975 non gliel’ha voluta lasciare facile, alla vecchia con la falce. Arrivederci, amico Mario. Salutami tutti, lassù. E cerca di non arrabbiarti troppo con chi non segue le tue indicazioni.
E intanto, negli ottavi di playoff – serie A2, Girone Est batte Girone Ovest 7-1; solo Mantua non ce l’ha fatta, per due punti alla gara decisiva, contro la Orsi Tortona che ai quarti affronterà Trieste. Sono sincero: mi ruga un po’, se penso che Udine al posto della compagine di Martello, avrebbe guadagnato al girone orientale un rotondo 8-0. Amen, basta la salute.
Il criterio geografico è sicuramente appropriato per limitare il raggio delle trasferte, ma ha creato una sperequazione impressionante fra i due raggruppamenti; d’altra parte lo si notava al solo scorrere i nomi delle partecipanti: Treviso, le due Bologna, Trieste da una parte; dall’altra Biella e poi il vuoto. Biella, per altro, spazzata via in gara-5 da una Tezenis Verona autentica mina vagante del tabellone. Le prime due gare dei quarti hanno visto la vittoria di Ravenna su Verona, e l’inatteso stop casalingo della Virtus contro la pericolosissima Roseto.
Udine? Lino Lardo sta lavorando già in prospettiva-prossima stagione, avendo convocato in palestra chi, per una ragione o per l’altra, non ha marcato visita. Lontani i due stranieri (ne parleremo dopo); arruolati Nobile e Mastrangelo, l’udinesissimo Ferrari, il rientrante Truccolo assieme al giovane Maran. Assenti gli altri.
Giusto non mollare il colpo: Coach Lino ha terminato in crescendo la stagione, spingendo sul fondamentale che più gli appartiene (la difesa) e, grazie all’apporto del vero leader in campo (Veideman) ha creato un gruppo vero. Ma chi rimarrà del più recente roster di Udine?
Fra gli italiani (di nascita o passaporto) sicuramente Nobile, Fall e Pinton; probabilmente Diop, Ferrari, Gatto; difficilmente gli altri. Udine ha deciso di non pagare più la “Luxury Tax” per cui si dovrà allineare alla regola degli Under-22, sacrificando con tutta probabilità Dany-da-Tre; la qual cosa, a me, dispiacerebbe moltissimo.
Anche su Traini si sta ragionando; parlando col GM udinese, gli ho confidato che io la scommessa sul talentino marchigiano la farei. Vediamo cosa deciderà Lardo.
Gli altri probabilmente se ne andranno. Zacchetti ha pagato dazio, alla lunga, ad un certo nervosismo che ne ha pregiudicato le prestazioni; probabilmente il fisico non gli ha retto, ma la sua esperienza si sarebbe dovuta far sentire di più assieme a quella dell’oggi sardo, già-capitano Manuel Vanuzzo. Di Truccolo si dovrà verificare la tenuta del ginocchio infortunato, inconveniente che su un ragazzo di 32 anni e mille battaglie, con il tipo di gioco che Trickbox mette in campo, potrebbe limitare parecchio.
E gli stranieri?
Rain Veideman ci ha messo dieci minuti per accordarsi con Micalich; il ragazzo estone aveva voglia di rimanere, i buoni auspici del bravo Reed Nopponen hanno fatto il resto. Stan Okoye invece ci sta ancora pensando. Si sa che ha chiesto un sostanzioso ritocco dell’ingaggio (il doppio?), creando una certa distanza dall’offerta della dirigenza udinese. Ho l’impressione che alla lunga l’esplosivo nigeriano della North Carolina accetterà, ma non sono altrettanto sicuro che a quel punto la sua casella sarà ancora libera. Ovvio: Stan conosce l’ambiente, il coach, gli schemi e l’ambiente lo adora; d’altro canto amici trapanesi e materani mi hanno confermato l’incostanza del bravo Okoye che a periodi straordinari ha sempre alternato pause più o meno lunghe. Importante, non indispensabile, dall’alto dei 17 punti di media messi a referto quest’anno: se Stan se ne renderà conto e tornerà con l’occhio giusto e non con l’impressione di essere sottostipendiato (ritengo non esistano le franchigie di A1 che gli starebbero facendo ponti d’oro, come si è voluto far trapelare dall’entourage del nigeriano), sarà tutto più facile; altrimenti verrà un altro.
La società d’altronde non mi pare intenzionata a ripetere l’errore della scorsa estate, quando acquistò due giocatori non all’altezza e solo non tesserandoli (ma prendendoli in prova) salvò i due visti; la credibilità della GSA è cresciuta, l’esperienza anche e la prossima stagione sia quella del rilancio definitivo.
In entrata si parla con insistenza di Fabietto Mian e Antonutti; il primo, reduce da una brutta stagione (in una formazione decisamente modesta) nella retrocessa Cremona, ha già espresso soddisfazione qualora l’affare andasse in porto. L’ala di Colloredo, invece, è ormai ai margini del progetto agonistico di Pistoia e Udine potrebbe essere una nuova ripartenza: a 31 anni la sua esperienza varrebbe oro.
Io poi porterei a Udine un lungo dominante, e se conosco bene i miei polli sarà italiano; Maganza no, Candussi “ni”, secondo me alla fine si accorderanno con Sassari per portare a Udine Francesco Pellegrino, ventiseienne di 210cm, tanta fisicità, dieci punti e sette rimbalzi di media con Ferrara nella stagione appena trascorsa. Vedremo.
Fantabasket: intanto godiamoci i playoff. In quelli per lo scudetto, la corazzata Olimpia Milano si è fatta uccellare al Forum da Capo d’Orlando in gara 1, quando Gennaro di Carlo ha uccellato Repesa (eccellente Dada Pascolo, career high a 24 punti e una trance agonistica interrotta dall’incomprensibile gestione del coach croato), aiutato da Iannuzzi e “Milo” Tepic che si ricorda di aver infiammato l’OAKA Arena del Pana e spazza via le grandi firme in biancorosso. Pareggia in gara-2, adesso viaggio in Sicilia per le prossime due dispute. Trento già 2-0 su Sassari, Avellino e Venezia avanti.
Inevitabile pensare alla GSA Udine che verrà: la mancanza di post-season apre la porta al fantabasket già a metà maggio. Ma a noi “malati” piace così.