Una delle sfide più importanti dell’astrofisica oggi è quella di ricostruire la nascita dell’Universo e i suoi primi attimi di vita. La missione Planck è una delle più importanti in questo senso. Un centinaio di scienziati sono oggi impegnati ad analizzare la fotografia della radiazione fossile “scattata” da questo satellite ESA. Molti di questi ricercatori si incontreranno il prossimo 12 maggio a Trieste, alla SISSA, per la conferenza “Planck Joint Core Team” e faranno il punto su quanto scoperto finora. La conferenza è organizzata dalla SISSA e da INAF-OATS.
Circa cento ricercatori in astrofisica e cosmologia, fra i più importanti nel loro settore, si incontreranno nei prossimi giorni a Trieste. Discuteranno delle origini dell’Universo, come emergono dai dati raccolti dalla missione Planck.
Planck è il satellite messo in orbita nel 2009 dall’ESA allo scopo di osservare la “radiazione fossile” dell’Universo, per comprenderne l’evoluzione fin dai primi attimi dopo il Big Bang.
L’Italia è parte importante del progetto (è responsabile dell’analisi dati del Low Frequency Instrument – LFI a bordo di Planck) e il nostro Paese quest’anno ospita il Planck Joint Core Team, che si terrà alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste dal 12 al 16 maggio. La conferenza è organizzata dalla SISSA e dall’Osservatorio Astronomico di Trieste INAF-OATS (con la collaborazione dell’Università di Trieste) che sono anche i responsabili del Data Processing Centre di LFI.
Quella triestina è un’occasione importante. Saranno presenti scienziati di rilevanza internazionale come George Efstathiou, direttore del Kavli Institute di Cambridge, e i due Principal Investigators dell’esperimento, Jean-Loup Puget (IAP, Parigi) e Nazareno Mandolesi (IASF, Bologna).
A Trieste saranno presenti anche i responsabili dei due Data Processing Centre, Francois Bouchet (IAP, Parigi) e Andrea Zacchei (INAF-OATS), che coordina il centro di analisi dei dati di Trieste insieme a Carlo Baccigalupi, cosmologo della SISSA, assieme a Marco Bersanelli (Università di Milano) e Charles Lawrence (NASA Jet Propulsion Laboratory, Pasadena, CA), personalità chiave per il design e la costruzione di LFI. Anche Jan Tauber, responsabile ESA della missione Planck, parteciperà al congresso.
“Le osservazioni che emergeranno durante questi quattro giorni di incontri per il momento sono top secret,” spiega Baccigalupi, “perché l’analisi è ancora in corso e la pubblicazione dei risultati è prevista per ottobre 2014”. “Stiamo analizzando il segnale polarizzato della radiazione di fondo cosmica”, commenta Zacchei, “che contiene informazioni importanti per cosmologia e fisica delle particelle sull’Universo primordiale. È una sfida entusiasmante”.